...monte sernio da cabia, la befana è di george, natale 2011.
"Quando il mio senso di stupore è offuscato dalle esigenze meschine della società, allora mi sento nuovamente risucchiato dalla montagna e dai contrasti elementari: stelle di eccezionale brillantezza, nevai candidi e infiniti, l'indaco del cielo che sfuma nel nero, lassù nella zona della morte.
Le grandi montagne con i loro ghiacciai azzurri strappano la pelle alla vita ordinaria e grigia e generano lo stesso senso di sgomento e stupore che il calore del sole, il verde delle piante e l'acqua azzurra suscitano per qualche giorno quando si torna alla civiltà"
..val cimoliana, tra una mezzoretta è buio..e il camper è ancora molto lontano!
"Le montagne non sono stadi dove soddisfo la mia ambizione di arrivare. Sono cattedrali grandiose e pure, i templi della mia religione. Mi accosto a loro come qualsiasi essere umano si accosta a un luogo di venerazione. Sui loro altari mi sforzo di perfezionarmi fisicamente e spiritualmente. In loro presenza tento di esorcizzare la vanità, l'avidità e la paura. Dall'alto delle loro vette elevate guardo il mio passato, sogno il futuro e sento con particolare intensità il momento presente. Questo rinnova la mia forza e rende chiara la mia visione. In montagna celebro la creazione, perchè a ogni ascensione rinasco."
Anatolij Bukreev, un posto in cielo, ed. cda
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