John Prine - Summer's End Official Video - ascolta
Le saline di Sicciole (in sloveno Sečoveljske soline) sono le saline più settentrionali dell'Adriatico, e quindi in generale le più settentrionali del mare Mediterraneo.
L'ambiente è veramente suggestivo. Decine e decine di cigni volano da una vasca all'altra con il loro volo così pesante ma elegante al tempo stesso. Regna una pace totale, rotta solo da qualche raro decollo o atterraggio di piccoli aerei nel vicino piccolo aereoporto di portrose. Si può fare un giro bellissimo in bicicletta superando a piedi il posto di frontiera e percorrendo le strette strisce di terreno tra le vasche a differente salinità.
Il museo delle saline di Sicciole, chiuso in questo periodo, recentemente restaurato sorge proprio in mezzo alle saline, non distante da dove il fiume si getta in mare
Il sistema collasserà se ci rifiutiamo di comprare quello che ci vogliono vendere, le loro idee, la loro visione della storia, le loro guerre, le loro armi, la loro nozione di inevitabilità. Ricordatevi di questo: noi siamo in molti e loro sono in pochi. Hanno bisogno di noi più di quanto ne abbiamo noi di loro. Un altro mondo, non solo è possibile, ma sta arrivando. Nelle giornate calme lo sento respirare. Arundhati Roy
Ho trovato grandi difficoltà a parcheggiare in libera da queste parti. A differenza del resto della croazia qui hanno messo cartelli dappertutto, certo i controlli saranno molto più rilassati ma certo non si può stare completamente tranquilli. Le prime notti le ho passate al faro di Punta Salvore (Savudrija), posto grandioso. Le altre tutte in un porticciolo di pescatori a nord di Parenzo, di cui non ricordo il nome, ma che mi ha accolto con la sua tranquillità fatta di pescatori silenziosi ma che mi hanno lasciato tranquillo.
Parenzo è molto bella, molto di più di come la ricordavo. I suoi vicoli lastricati in pietra bianca conservano ancora tutto il fascino della serenissima. In questo periodo di tranquillità assoluta è un piacere passeggiare per la città deserta dove da ogni vicolo, ogni strada, ogni spazio tra i palazzi si vede il mare.
Di fronte al casinò un cliente tra i più facoltosi ha parcheggiato la sua "barchetta" proprio di fronte all'ingresso principale. In questi giorni agli arresti domiciliari penso spesso a quelle serate invernali dove i tramonti d'Istria, con quella luce del nord che rovescia tonalità di colori su tutto il bianco del porto. Penso a come mi sembrava normale essere lì e invece di normale non c'era niente, vivevo invece uno delle centinaia di privilegi di cui godo ogni volta che sono in giro da solo con Hakuna Matata dove la libertà è così prepotente che a volte non lascia dormire.
Arrivo a Rovigno quando il sole è già alto in un caldo mattino invernale. Da dove ho parcheggiato il camper si percorre un lungo tratto di costa da nord per cui la città, che si affaccia completamente sul mare, si vede già da molto lontano, un sogno avvolto da un cielo azzurro, screziato di bianco.
"Quando l’epidemia finirà, non è da escludere che ci sia chi non vorrà tornare alla sua vita precedente. Chi, potendo, lascerà un posto di lavoro che per anni lo ha soffocato e oppresso. Chi deciderà di abbandonare la famiglia, di dire addio al coniuge o al partner. Di mettere al mondo un figlio o di non volere figli. Di fare coming out. Ci sarà chi comincerà a credere in Dio e chi smetterà di credere in lui" David Grossman
"L’epidemia da Covid-19 è più forte di qualsiasi nemico in carne e ossa che abbiamo affrontato o di qualsiasi supereroe che abbiamo mai immaginato o visto nei film. Siamo sofisticati, computerizzati, equipaggiati con uno stuolo di armi, vaccinati, protetti dagli antibiotici ma di brutto sogno in brutto sogno sono gli uomini a passare…
Pensavano che tutto per loro fosse ancora possibile, il che presumeva che i flagelli fossero impossibili. Continuavano a fare affari, programmavano viaggi e avevano opinioni. Come avrebbero potuto pensare alla peste che sopprime il futuro? Una certa percentuale della popolazione morirà. Negli Stati Uniti si parla di un milione di probabili decessi. La morte è tangibile. Sulle prime hanno proclamato “cancelliamo i voli”. Poi hanno chiuso i bar, i teatri, gli asili, le scuole, le università. L’umanità spegne i suoi lampioni l’uno dopo l’altro." DG
"Quando l’emergenza sarà finita ci sarà chi, per la prima volta si interrogherà sulle scelte fatte, sulle rinunce, sui compromessi. Sugli amori che non ha osato amare. Sulla vita che non ha osato vivere. Uomini e donne si chiederanno perché sprecano l’esistenza in relazioni che provocano loro amarezza. Ci sarà forse chi si domanderà perché israeliani e palestinesi continuino a lottare a distruggersi la vita a vicenda da oltre un secolo, in una guerra che avrebbe potuto essere risolta da tempo." DG
"Ci sarà forse chi, osservando gli effetti distorti della società del benessere, si sentirà nauseato e fulminato dalla banale, ingenua consapevolezza che è terribile che ci sia gente molto ricca e tanta altra molto povera. Che è terribile che in un mondo opulento e sazio non tutti i neonati abbiano le stesse opportunità. E forse anche i mass media, presenti in modo quasi totale nelle nostre vite e nella nostra epoca, si chiederanno con onestà quale ruolo abbiano giocato nel suscitare il generale senso di disgusto che provavamo prima dell’epidemia."DG
A nord della città c'è un parco, di cui non ricordo il nome, dove è bellissimo passeggiare dopo aver mangiato un risotto al nero di seppia e sorseggiato uno di quei bianchi leggeri che solo in Istria sanno fare. La gente sembra tranquilla e non sospetta quello che succederà da qui a qualche settimana. Mi immagino come saranno adesso quei posti, deserti con gli animali che stanno tornando ad essere padroni del territorio e i delfini a saltare di fronte al porto.
Motovun è un paesino bellissimo nell'interno dell'istria ai piedi delle montagne della ciceria, che devo ancora visitare con maggiore profondità. C'è una vista strepitosa su tutta la valle del fiume Mirna fino al mare. Qui tutto è più semplice a cominciare dal parcheggio e dagli spazi a disposizione. Bellissime e spartane anche le terme di S.Lorenzo, poco più a nord, dove ho passato uno splendido pomeriggio di relax e una notte tranquilla e silenziosa ai piedi della falesia illuminata che le protegge dai venti freddi di bora.
Ma la vera sorpresa è stata la valle del fiume Quieto. Hanno fatto bene a chiamarlo così, infatti regala una pace e una serenità che ho trovato in pochi altri posti. Percorrere lungamente in bicicletta le sue rive potrebbe occupare intere giornate e permetterebbe di capire che Istria non è solo mare e alberghi assurdi costruiti dappertutto ma è anche campagna, paesi antichi, tartufi nascosti. Se adesso penso che allora non potevo immaginare tutto quello che sarebbe successo ho compassione di me e di tutti questi poveri uomini e donne travolti dalla piena. A chi non avrà la forza e il coraggio di cambiare forse non sarà data un'altra occasione.
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