venerdì 13 gennaio 2017

Da Tribil di sopra a Duino - Galoppata polare sull'Alpe Adria Trail


Alpe-Adria-Trail: passeggiando per il giardino dell'Eden


L’Alpe-Adria-Trail collega tre regioni, la Carinzia, la Slovenia e il Friuli-Venezia Giulia in 43 tappe complessive e circa 750 km. Questo cammino a lunga percorrenza conduce dai piedi della montagna più alta d’Austria, il Großglockner, attraverso i tratti più belli del paesaggio montano e lacustre della Carinzia, direttamente nei pressi del punto d’incrocio dei tre confini austriaco, sloveno e italiano per poi terminare sulle rive del Mar Adriatico, a Muggia. Io ne avrò percorsi circa 100 km , da solo e in inverno, dalle prealpi giulie al mare.



Raggiungo in auto Cividale, le temperature basse tengono la gente chiusa in casa e cosi' la piazza del centro è tutta per me, nella sua nitida luce invernale.


Non me ne rendo ancora conto ma in questi giorni il termometro non salirà mai sopra lo zero e le minime scenderanno spesso sotto i 10 gradi sotto zero. Sempre secco però col sole.


Il famoso ponte sul Natisone, bellissimo fiume che seguirò per lunghi tratti. Fondata da Giulio Cesare divenne poi la capitale Longobarda del Friuli (Forum Iulii)


La catena dei monti Musi, ultimo baluardo delle alpi prima della pianura friulana. Il paesaggio è punteggiato da centinaia di paesi semidisabitati collegati tra loro da strettissime strade asfaltate. Sicuramente questi luoghi meritano una visita più approfondita in camper e bici per esplorare a fondo la zona.


Come si può apprezzare dal cartello la maggioranza di chi vive da queste parti è slovena e sembrano tra l'altro non apprezzare  i nomi italiani. In 4 ore di cammino non ho mia incontrato nessuno. Solo qualche cane e del fumo che usciva dai camini.


Al tramonto la luce del sole si insinua sotto il manto di nuvole colorando di rosso le pendici delle prealpi giulie. Uno spettacolo repentino e breve che ho la fortuna di osservare dal crinale che sto percorrendo da tempo.


Sullo sfondo fanno da corona tutte le alpi carniche, incredibilmente prive di neve in questo periodo. MI abituerò presto al freddo di questi giorni ma queste prime ore sono più difficili.


"Per chi obbedisce ogni problema è una sciagura perchè fa vacillare le basi del suo mondo. Per chi inizia a disobbedire, il problema è invece una festa"
Igor Sibaldi


Occhieggia da lontano il monte Canin, in fondo alla val Resia, una delle mie montagne preferite.


Queste quinte di montagne illuminate dal sole mi emozionano profondamente sia per l'occasione di averle viste, data la brevità della scena, che per l'estrema solitudine da cui sono circondato.


Fa buio presto sulla pianura friulana, la sera copre velocemente in questa stagione gli alberi e i prati. Anche gli animali, provati dal gelo, sono già fermi da qualche parte ad aspettare la notte incombente.




E questa nostra vita, via dalla folla, trova lingue negli alberi, libri nei ruscelli, prediche nelle pietre, e ovunque il bene.
William Shakespeare



Finalmente il santuario di Castelmonte, dove passerò la prima notte. Stara Gora (Monte antico) risale al 1175, distrutto da un incendio nel 1469, fu ricostruito e a quell'epoca risla e la madonna nera col bimbo che ancora oggi adorna l'altare maggiore. Il santuario è meta di numerosi pellegrinaggi da tutto il friuli ma anche dal veneto e dalla vicina slovenia.


"Serve del buio per vedere le stelle.." Osho


Trovato su di una parete del santuario, sarà il mio motto per questo 2017!


Dopo la notte tranquillissima alla casa stele, riparto di buon ora, per farmi i km di oggi che mi porteranno a cormons


Lungo la strada si trovano decine di chiesette molto belle, alcune raggiungibili solo a piedi, qui sotto quella di San Giorgio.


Nel  pomeriggio entro nella zona dei vigneti del Collio. Un'area geografica ai confini della Slovenia compresa tra il fiume Isonzo e lo Iudrio, famosa per i suoi vini eccellenti che avrò modo di assaggiare più volte.



Soprattutto lo schioppettino! Percezioni sensoriali:
- vista: rosso rubino più o meno carico, con note violacee che tendono ad attenuarsi con l'invecchiamento.
- olfatto: note di pepe nero, frutti di bosco, mora selvatica, lampone e mirtillo, con intensità diverse in base all'invecchiamento.
- gusto: secco, rotondo, un buon corpo pieno e note speziate.



La cjase dell'orcul mi aspetta per passare un'altra notte tranquilla nel silenzio e con il panorama dei vigneti e della pianura friulana. Bel posto davvero, spero di tornare, anche d'estate per sfruttare meglio gli spazi fuori dalla stanza


Piano, piano, passo dopo passo, attraverso delle zone umide dove ho l'emozione e la scoperta di sentire per la prima volta "il lago che canta" una magnifica musica emessa da questi specchi ghiacciati, per non so quale ragione, ma estremamente affascinante e coinvolgente


Eccomi arrivato anche a Gradisca di'Isonzo, proclamato uno dei borghi più belli d'Italia. Qua sotto nella via degli artisti.



Da doberdò sul lago il sentiero si alza, dopo il centro visite di Gradina, dove ho trascorso un'altra bella notte tranquilla, su quello che prende il nome di carso triestino. Qua sotto casa Cadorna, alta sul lago, totalmente inerbito in questo periodo di grande siccità invernale.


Questo piccolo pettirosso mi ha seguito per un pò, povero. Non so cosa volesse, se qualche briciola, o farmi compagnia, oppure mandato da qualcuno per parlarmi di lui o di lei, so solo che non mi lasciava solo, poi è improvvisamente sparito e non l'ho più visto.



Le sorgenti del Timavo. Questo fiume straordinario è famoso per via del suo lungo percorso sotterraneo di circa 40 chilometri che, dalle grotte di San Canziano in Slovenia, passando per l'Abisso di Trebiciano, raggiunge il paese di San Giovanni di Duino. Qui ricompare in superficie per poi sfociare nel Golfo di Trieste dopo un paio di chilometri. Con i suoi 2 km di percorso in superficie in territorio italiano, il Timavo può essere considerato il fiume più corto d'Italia che sfocia in mare.




Il dinosauro ANTONIO!



Dal diario di Tiziana Brazzatti che nel lontano 1994 ha scoperto il dinosauro Antonio: "I fossili come lo scheletro di Antonio oltre ad avere un enorme valore scientifico, sono dei fari nel tempo dai quali si intravedono, poche volte con chiarezza e tante volte confusi, dei mondi lontani che ci riconducono alle soglie della comparsa della vita sulla Terra, ma al di sopra di tutto, ci portano a ridurre il nostro ego di piccoli uomini contemplando un universo molto più immenso fatto di spazio e tempo." 




Eccomi finalmente al mare! Il villaggio dei pescatori, a Duino. Il tempo sta decisamente cambiando, domani sono previste importanti nevicate anche a bassa quota, è tempo di tornare a cabia.













Maddi amore mio, luce dei miei occhi