mercoledì 23 dicembre 2020

Essere soli e sentirsi soli




Perché vogliamo avere un compagno?


Una giovane ragazza chiede perché vogliamo avere un compagno.


Perché si ha bisogno di un compagno o di una compagna?


Si può vivere da soli in questo mondo, senza marito o moglie, senza figli, senza amici?


La maggior parte delle persone non sono in grado di vivere da sole, quindi hanno bisogno di compagni.


Vivere da soli presuppone un'immensa intelligenza - e devi essere solo per trovare Dio, scoprire la verità.


Certo è bello avere un compagno, un marito o una moglie e anche avere dei bambini;


 ...ma vedi, ci perdiamo in tutto questo, ci perdiamo in famiglia, nel lavoro, nella triste monotonia routine di un'esistenza decadente.


Ci abituiamo e l'idea di vivere da soli diventa qualcosa di terribile e spaventoso.
Più spesso abbiamo investito tutta la nostra fede in una cosa, abbiamo messo tutte le nostre uova nello stesso cestino, e le nostre vite non hanno ricchezza al di fuori dei nostri compagni, della nostra famiglia e del nostro lavoro.


Ma se la nostra vita è piena di ricchezza - non una ricchezza legata al denaro o alla conoscenza, che è alla portata di tutti, ma quella ricchezza che è il movimento della realtà senza inizio o fine - allora il compagno diventa una domanda accessoria.


Ma la nostra istruzione non ci insegna a vivere da soli.


Non ti capita mai di andare a fare una passeggiata da solo?


Eppure è fondamentale uscire da soli, sedersi sotto un albero - senza libro e senza compagni se stessi - e osservare la caduta di una foglia, sentire il clapotis dell'acqua, il canto del pescatore, osservare il volo di un uccello, e dei vostri pensieri, uno inseguendo l'altro attraverso lo spazio della vostra mente.


Se sei in grado di stare da solo e guardare queste cose, allora scoprirai ricchezze favolose che nessun governo potrà tassare, che nessun intervento umano potrà corrompere, e che non potranno mai essere distrutte.

Jiddu Krishnamurti

mercoledì 16 dicembre 2020

Leggimi dentro - Tutti i miei giorni

If you could read my mind - Jonny Cash - ascolta

Tutti i miei giorni - Alexei Murdoch - ascolta

"I TRENTATRE' NOMI DI DIO

1. Mare al mattino (pineta di cecina)



2. Rumore dalla sorgente nelle rocce sulle pareti di pietra (lagorai)


3. Vento di mare di notte su un'isola (glavotok, krk)


4. Ape (maggiociondolo pieno di api)


5. Volo triangolare dei cigni
6. Agnello appena nato bell'ariete pecora
7. Il tenero muso della vacca il muso selvaggio del toro
8. Il muso paziente del bue


9. La fiamma rossa nel focolare


10. Il cammello zoppo che attraversò la grande città affollata andando verso la morte
11. L'erba (l'odore dell'erba)


12. (Disegno suo, come tanti asterischi, stelline)
13. La buona terra La sabbia e la cenere


14. L'airone che ha atteso tutta la notte, intirizzito, e che trova di che placare la sua fame all'aurora
15. Il piccolo pesce che agonizza nella gola dell'airone
16. La mano che entra in contatto con le cose
17. La pelle – tutta la superficie del corpo
18. Lo sguardo e quello che guarda


19. Le nove porte della percezione
20. Il torso umano
21. Il suono di una viola o di un lauto indigeno
22. Un sorso di una bevanda fredda o calda
23. Il pane
24. I fiori che spuntano dalla terra a primavera
25. Sonno in un letto
26. Un cieco che canta e un bambino invalido
27. Cavallo che corre libero
28. La donna – dei – cani
29. I cammelli che si abbeverano con i loro piccoli nel difficile wadi
30. Sole nascente sopra un lago ancora mezzo ghiacciato
31. Il lampo silenzioso Il tuono fragoroso
32. Il silenzio fra due amici
33. La voce che viene da est, entra dall'orecchio destro e insegna una canto


Marguerite Yourcenar

giovedì 10 dicembre 2020

Latte e Miele

 

Milk and Honey - Jackson Frank


Insegnamenti del mio Maestro Buddista Zen Ejo Takata:
Tu sei la causa di ciò che ti si oppone. Non esiste opposizione al di fuori di te


L'unica legge dell'universo che non è soggetta al cambiamento è che tutto cambia, tutto è impermanente



Ora cade una pioggia tremenda. Ora apprezza il rumore di quella pioggia


Ciò di cui hai bisogno cercalo in ciò che hai


Dimentica il tuo orgoglio. E impara dagli altri quanto puoi



Quando rompi lo specchio ti sarà possibile guardare dentro te stesso


Non c'è modo di catturare la luna nella corrente del fiume


Oggi si fa ieri. Oggi si fa domani. Ieri e domani si fanno oggi


Non aver paura di avanzare lentamente, temi solo di rimanere nello stesso posto


Non fare qualcosa, è fare qualcosa

lunedì 7 dicembre 2020

These Days

Nico - These Days - Ascolta

Suzanne - Francoise Hardy - Ascolta



Volevo vuotarmi di tutto quello con cui nel mondo giù a valle ci si ingozza e ci si distrae: le notizie, i desideri, le speranze, le chiacchiere. Lassù, senza elettricità, senza telefono, senza giornali, senza niente e nessuno di cui tener conto era facile fare un po' di vuoto. Appena ci si stacca dalla routine, ci si accorge di quanta poca libertà, anche interiore, si ha nella vita di tutti i giorni e di come quel che solitamente facciamo e pensiamo è spesso frutto di semplici automatismi. Diamo per scontati i ragionamenti della ragione, le nozioni della scienza, le esigenze del nostro corpo e quelle della logica e con ciò ci impediamo di vedere il mondo e noi stessi in modo diverso dal solito.

Anch'io quante idee e convinzioni, quanto "sapere" avevo accumulato nella mia vita! E non sarebbe stato bello tornare a essere un foglio bianco su cui scrivere qualcosa di completamente nuovo? (T.Terzani)


Quando arriva il tramonto la pineta di cecina si trasforma, il sole basso entra lentamente sotto le chiome e tinge i trochi di rosso. I pini lasciano la loro aroma come ultimo regalo prima della notte che arriva presto, d'inverno. Sono dieci, quindici minuti ma di una magia assoluta


Poggio al pruno è un posto magico. Proprio in cima al poggio più alto della magona era sede di un vecchissimo ristorante che in realtà era il podere di una tipa della sassa, la rina, che, se avvisata in anticipo, cucinava per chi lo chiedeva. La caccia era il menù principale e lo ricordo, ero un bimbo, come un posto assolutamente fuori dal mondo e degno dei tempi più antichi. Dice che adesso lo ha preso un russo, lo ha trasformato coì e chiede 8000 euro la settimana. Sembrano parecchi ma consiglio di andare a vedere, il panorama sul mare lascerà senza fiato.


Tre fratelli che si volevano così bene, tantissimi anni fa


Meraviglioso, il silenzio! Eppure noi moderni, forse perché lo identifichiamo con la morte, lo evitiamo, ne abbiamo quasi paura. Abbiamo perso l’abitudine a stare zitti, a stare soli. Se abbiamo un problema, se ci sentiamo prendere dallo sgomento, preferiamo correre a frastornarci con un qualche rumore, a mischiarci a una folla anziché metterci da una parte, in silenzio, a riflettere. Uno sbaglio, perché il silenzio è l’esperienza originaria dell’uomo. Senza silenzio non c’è parola. Non c’è musica. Senza silenzio non si sente. Solo nel silenzio è possibile tornare in sintonia con noi stessi, ritrovare il legame fra il nostro corpo e tutto quel che ci sta dietro. TT


C’era qualcos’altro lassù che col passare del tempo divenne per me sempre più importante: il silenzio.
È un esperienza a cui non siamo più abituati. Lassù faceva da sottofondo a tutte le esperienze.
C’erano vari silenzi ed ognuno aveva le sue qualità. Di giorno il silenzio era la somma del cinguettare degli uccelli, del gridare degli animali, del soffiare del vento su cui non compariva mai un suono che non venisse dalla natura: non il rumore di un motore, né quello prodotto da un uomo. Di notte il silenzio era un unico, sordo rimbombo che usciva dalle viscere della terra, attraversava i muri, entrava dappertutto. Il silenzio lassù era un suono. Un simbolo dell’armonia dei contrasti a cui aspiravo? I miei orecchi, mi accorgevo, non sentivano assolutamente nulla, ma quel rimbombo era fuori e dentro la mia testa. La voce di Dio? La musica delle sfere? Stando in ascolto, anch’io cercavo di definirlo e immaginavo solo un enorme pesce che cantava sul fondo del mare. TT


Capivo perché certi popoli non abbiano avuto bisogno di scritture sacre, di messaggi portati da qualcuno venuto da qualche aldilà. Quello davanti ai loro occhi, aperto a tutti, era il libro da leggere. Tutti i messaggi erano lì. C'è qualcosa di intimamente sacro nella natura in cui l'uomo non ha ancora messo le mani per sfruttarla e piegarla ai suoi fini.TT



La natura nella sua primitiva purezza, è in equilibrio, ha quella completezza a cui noi umani aspiriamo. Semplicemente osservandola, avevo l'impressione di ritrovare una patria; sentivo un'assonanza che avevo dimenticato. Rimettere la mia vita al suo ritmo mi pareva in sé una medicina. Nelle città non ci facciamo più caso. Il giorno finisce e automaticamente si accendono le luci. Si continua a leggere, a camminare, a lavorare lo stesso. Si potrebbe - e molti, costretti dai loro mestieri lo fanno - capovolgere tutto: star svegli di notte e dormire di giorno. Ma con questo capovolgiamo noi stessi. Più ci inciviliamo, più ci allontaniamo dalla natura, compresa la nostra natura che è quella di essere parte del tutto.TT


Seduto su un'alta roccia del crinale, a volte per ore, senza l'angoscia dello scorrere del tempo, imbacuccato contro il freddo, dinanzi all'orizzonte traversato da catene e catene di montagne bianche e azzurre, avevo momenti di estasi. Lo stesso vento che carezzava me piegava i fili d'erba ai miei piedi, spingeva le nuvole nel cielo, e la vita che sentivo tutta attorno nelle piante, nei fiori, negli animali era la stessa che scorreva nelle mie vene. La natura aiuta a espandere la coscienza e la mia sembrava improvvisamente capace di percepire la totalità. Nella natura non c'è niente di piccolo, di meschino; niente che ci angustia, che ci immiserisce. Al contrario, nella natura ci si sente portati alla grandezza e, come volessimo far entrare dentro di noi quella che è fuori, allarghiamo istintivamente i polmoni e respiriamo profondamente.TT


Se i tanti mesi di solitudine e di concentrazione erano solo serviti a rendermi così insopportabile, non erano davvero valsi la pena. Mi rendevo conto che questo dipendere dalla solitudine per essere in pace era una forma di immaturità, ma esserne cosciente non bastava. Capivo che la solitudine in se non è la soluzione. TT


E' solo un punto di partenza da cui però io non mi ero mosso. Nell'Himalaya avevo trovato il silenzio fuori, ma non avevo ancora fatto pace dentro di me. Pensavo solo a tornare "lassù" per rimettermi "al lavoro" come lo chiamava il vecchio.TT


La goccia che fece traboccare il mio vaso fu il carrello del supermercato di Maresca, il più vicino a Orsigna. Ero andato a fare la spesa, mi trovavo tra gli scaffali. Lentamente con gli occhi scorrevo lungo i ripiani per prendere quello di cui avevo bisogno e buttarlo nel carrello. Guardavo gli altri fare come me, poi stare in coda per pagare, sentivo il rumoreggiare dei registratori di cassa sentivo il richiamo a comprare di tutte quelle scatole, dei bussolotti, dei colori, delle figurine e non ce la feci più. Ero pazzo io o il mondo? Lascia il carrello mezzo pieno lì dov'era e tornai alla macchina. Nel giro di 24 ore ero su un aereo diretto a Delhi. Due giorni dopo nella mia casa di pietra. TT


Qua sotto Asolo in bicicletta, una bella novità


Sopra il lago del MIS c'è un rifugio straordinario, aperto e tenuto benissimo, ho avuto anche la fortuna di trovare il fuoco ancora acceso lasciato da un gruppo che se n'era appena andato. Ho passato delle belle ore e il rientro al camper, anch'esso parcheggiato in un bellissimo agglomerato di case sopra il lago, è stato di una magia assoluta


Vecchi tempi, vecchi ricordi, un mondo che non c'è più. Sigfrido, Lilia, Piergiorgio, Giampaolo, Adalberto


Fedina, zia Lelle, Gnanutte con cesarino e Fabio, la Pia, lo zio Kos 


-Tengo miedo de no poder llegar...
-No te preocupes de "llegar" sino de "avanzar". Ir avanzando es ir llegando. AJ


Le gemelline, che grandi!


una volta chiesi al vecchio se la famiglia poteva essere un ostacolo alla vita interiore.
" per Buddha lo fu" rispose.
Poi quando capì che parlavo di me e il paragone con l'illuminato non calzava, mi raccontò una storia di Tagore intitolata "l'aspirante asceta"
Un uomo decide di lasciare la famiglia per farsi sanyasin. Una notte quando, di nascosto, sta per partire, getta un ultimo sguardo alla moglie e ai figli addormentati e, rivolto a loro, dice: "Chi siete voi che mi tenete qui incatenato?"
Una voce nel buio bisbiglia :"Loro sono me, sono DIO"
L'uomo non fa attenzione, non ascolta e parte. E a Dio non resta che concludere
"Ecco uno che per cercarmi, mio abbandona"TT


no alla lunga io non ero fatto per l'ascetismo, per la rinuncia. La vita era per me qualcosa di meraviglioso, un richiamo ancora forte. Il mio stesso sentirmi bene nella natura ne era una riprova. Un giorno mi colpì vedere come alcuni fiorellini crescevano, commoventi, nelle fessure tra le pietre della mia casa. tenaci e fantasiosi. Quella loro determinazione a vivere godendo del sole era anche la mia. TT


Trovavo che era molto più nel mio carattere includere che escludere come avevo fatto anche di recente. Al limite trovavo l'includere anche più saggio. TT


Amo quelli che non sanno vivere che per sparire, poiché son coloro appunto che vanno al di là. F.Nietzche


Nessuna cosa ci appartiene, soltanto il tempo è nostro.
(Seneca)

Podere Trieste, sconosciuto, isolato, disabitato


"Un uomo che conosce bene la bellezza di un bosco in primavera, la bellezza dei fiori, la meravigliosa complessità di una qualche specie animale, è impossibile che dubiti sul senso del mondo"
(K.Lorenz)


Io amo i grandi disprezzatori perché sono i grandi veneratori, e frecce del desiderio verso l'opposta riva. FN



Amo coloro che non cercano dietro alle stelle una ragione per tramontare ed offrirsi in sacrificio: ma coloro che si sacrificano sulla terra.



Amo colui che vive per conoscere. FN


[...] Amo colui che ama la sua virtù: poiché la virtù è volontà di tramontare e una freccia del desiderio. FN


Amo colui che non trattiene per sè una sola goccia del suo spirito, ma che vuol essere unicamente lo spirito della sua virtù: come spirito, varcherà il ponte. FN


[...] Amo colui l'anima del quale si prodiga, che non vuole ringraziamento e non restituisce: giacché egli dona sempre e non si vuol conservare. FN


[...] Amo colui che è libero spirito e libero cuore: così la sua testa non sarà che un viscere del suo cuore FN


Ultimo giretto serale a Firenze, sarebbe così bella