giovedì 16 aprile 2020

Be Careful of My Heart


Be Careful of My Heart - ascolta


Alone solare del 16 aprile

Cambiano cielo, non animo, coloro che corrono al di la del mare (Omero)

In questa ripartenza sembra che si pensi solo al "dopo" e si trascuri completamente il "prima" che è quello che, come sempre accade ci ha portato a tutto questo. E cioè la violenza predatoria esercitata dall'uomo su tutte le altre forme di vita del pianeta. Abbiamo ignorato per anni i messaggi di allarme e di avvertimento. Quello che stiamo vivendo non è una piaga divina ma semplicemente l'effetto di come la natura reagisce a come ci siamo progressivamente ed esponenzialmente distaccati da essa. "Se non rifletteremo sull'origine e non rinegozieremo il nostro rapporto con il pianeta non vi sarà alcun dopo. E più rimuoveremo il pianeta, meno tempo avremo a disposizione (Giacomo Marramao)

mercoledì 15 aprile 2020

Quarantena

"Tutta l'infelicità degli uomini proviene da una cosa sola: dal non saper restare tranquilli nella propria camera"

Blaise Pascal


john prine...hello in there..- ascolta


Tenerife - scendendo dal Teide

Pensare che un vaccino possa risolvere questa situazione è come pensare di prendere tutti pesci del mare con le mani o tutti gli uccelli del cielo gridandogli di scendere a terra. “Vivere come prima” è quello che ha portato a questa situazione, farlo ancora significa ignorare l’avviso che ci ha dato nostra madre, l’ultimo e il più blando di una lunga serie anche se a noi sembra così terrificante per le conseguenze che sta avendo sulla nostra preziosa e irrinunciabile vita sociale fatta di esagerazioni e rapidi spostamenti.
Molti non ce l'hanno fatta, molti lo hanno probabilmente già preso e molti di noi lo hanno fronteggiato come hanno potuto, con le loro personali difese, la vita che hanno fatto e un pizzico di fortuna che ha avuto, ma solo un pizzico.
Il vero calvario non sarà questo ma sarà il dopo, quello di chi affronterà le conseguenze di questo clima impazzito, dell’acqua che manca, dei cancri epidemici di cui nessuno parla apertamente, potrei spaziare su centinaia di altri temi, forse è il momento di farsele due domande, santo cielo, altro che vaccino.



Passo di croce d'Aune - fioritura di crochi

Questo virus è, come quelli della sua famiglia, estremamente mutageno e questo fantomatico vaccino non potrà, probabilmente risolvere il problema, come non lo risolvono i vaccini antinfluenzali che si sono succeduti nel corso degli anni. E lo dice l’Ilaria Capua, non io, una delle poche voce autorevoli in questa ridda di pagliacci, disinformazioni, fake news. Gli “altri problemi” non sono un’altra cosa, sono QUESTA COSA. le probabilità che una persona giovane sviluppi sintomi tali da essere ricoverato all’ospedale sono le stesse di ottenere 10 sei consecutivi lanciando un dado non truccato. E questo, non solo per l’età che fattore neanche troppo importante, ma soprattutto per il sole che si è preso, per l’aria che si è respirato, per l’acqua che abbiamo bevuto, per il cibo di cui ci siamo nutriti, per l’attività fisica che abbiamo fatto giornalmente e, prima di tutto questo, per la serenità e la freschezza spirituale di cui siamo dotati. E se questo fosse chiaro anche alla maggioranza delle persone che popolano questo pianeta metà dei problemi che abbiamo adesso sarebbero risolti.



Lagorai - Un mondo di acqua

Qui stiamo parlando di un paese fermo da molte settimane con danni importanti che si rifletteranno sia sull’economia delle piccole famiglie che sulla devastazione del sistema immunitario e psicologico/sociale di tutti i nostri ragazzi, la maggior parte dei quali sono chiusi da giorni in appartamenti al nono piano di palazzoni di periferia a Milano e non nelle ordinate casette di un paese di montagna. Questo fatto, nel lungo periodo, porterà a problemi sanitari tali che il COVID19 sembrerà uno scherzetto di un bimbo dispettoso, con tutto il mio profondo rispetto per i medici e gli infermieri quotidianamente in prima linea anche se purtroppo sono anch’essi vittime di tutto quanto questo. Cerchiamo almeno di dubitare di quello che tutti danno per assolutamente scontato.



Val Resia - da casera Coot 

martedì 14 aprile 2020

Time passes quickly


John Prine - Six O'clock News - Ascolta


John Prine - Taking a Walk - Ascolta


con i nonni e la mamma


la maddi aveva pochi giorni


marta, stessa testa gigante e stessa attaccatura di capelli :-)


"Capitano, il mozzo è preoccupato e molto agitato per la quarantena che ci hanno imposto al porto. Potete parlarci voi?"
"Cosa vi turba, ragazzo? Non avete abbastanza cibo? Non dormite abbastanza?"
"Non è questo, Capitano, non sopporto di non poter scendere a terra, di non poter abbracciare i miei cari".
"E se vi facessero scendere e foste contagioso, sopportereste la colpa di infettare qualcuno che non può reggere la malattia?"
"Non me lo perdonerei mai, anche se per me l'hanno inventata questa peste!"
"Può darsi, ma se così non fosse?"
"Ho capito quel che volete dire, ma mi sento privato della libertà, Capitano, mi hanno privato di qualcosa".
"E voi privatevi di ancor più cose, ragazzo".
"Mi prendete in giro?"
"Affatto... Se vi fate privare di qualcosa senza rispondere adeguatamente avete perso".
"Quindi, secondo voi, se mi tolgono qualcosa, per vincere devo togliermene altre da solo?"
"Certo. Io lo feci nella quarantena di sette anni fa".
"E di cosa vi privaste?"
"Dovevo attendere più di venti giorni sulla nave. Erano mesi che aspettavo di far porto e di godermi un po' di primavera a terra. Ci fu un'epidemia. A Port April ci vietarono di scendere. I primi giorni furono duri. Mi sentivo come voi. Poi iniziai a rispondere a quelle imposizioni non usando la logica. Sapevo che dopo ventuno giorni di un comportamento si crea un'abitudine, e invece di lamentarmi e crearne di terribili, iniziai a comportarmi in modo diverso da tutti gli altri. Prima iniziai a riflettere su chi, di privazioni, ne ha molte e per tutti i giorni della sua miserabile vita, per entrare nella giusta ottica, poi mi adoperai per vincere."



"Cominciai con il cibo. Mi imposi di mangiare la metà di quanto mangiassi normalmente, poi iniziai a selezionare dei cibi più facilmente digeribili, che non sovraccaricassero il mio corpo. Passai a nutrirmi di cibi che, per tradizione, contribuivano a far stare l'uomo in salute.

Il passo successivo fu di unire a questo una depurazione di malsani pensieri, di averne sempre di più elevati e nobili. Mi imposi di leggere almeno una pagina al giorno di un libro su un argomento che non conoscevo. Mi imposi di fare esercizi fisici sul ponte all'alba. Un vecchio indiano mi aveva detto,anni prima, che il corpo si potenzia trattenendo il respiro. Mi imposi di fare delle profonde respirazioni ogni mattina. Credo che i miei polmoni non abbiano mai raggiunto una tale forza. La sera era l'ora delle preghiere, l'ora di ringraziare una qualche entità che tutto regola, per non avermi dato il destino di avere privazioni serie per tutta la mia vita."



"Sempre l'indiano mi consigliò, anni prima, di prendere l'abitudine di immaginare della luce entrarmi dentro e rendermi più forte. Poteva funzionare anche per quei cari che mi erano lontani, e così, anche questa pratica, fece la comparsa in ogni giorno che passai sulla nave.

Invece di pensare a tutto ciò che non potevo fare, pensai a ciò che avrei fatto una volta sceso. Vedevo le scene ogni giorno, le vivevo intensamente e mi godevo l'attesa. Tutto ciò che si può avere subito non è mai interessante. L' attesa serve a sublimare il desiderio, a renderlo più potente.

Mi ero privato di cibi succulenti, di tante bottiglie di rum, di bestemmie ed imprecazioni da elencare davanti al resto dell'equipaggio. Mi ero privato di giocare a carte, di dormire molto, di oziare, di pensare solo a ciò di cui mi stavano privando".







"Come andò a finire, Capitano?"
"Acquisii tutte quelle abitudini nuove, ragazzo. Mi fecero scendere dopo molto più tempo del previsto".

"Vi privarono anche della primavera, ordunque?"

"Sì, quell'anno mi privarono della primavera, e di tante altre cose, ma io ero fiorito ugualmente, mi ero portato la primavera dentro, e nessuno avrebbe potuto rubarmela piu". DAL LIBRO ROSSO DI JUNG-


venerdì 10 aprile 2020

Prima linea



John Prine - Far from me - Ascolta


John Prine - "All The Best" - Ascolta







A Baratti quando si poteva arrivare sul mare in macchina e stare tutto il giorno e fare campeggio. Poi ufficiale farmacista anni '50. Qua sotto con Pietro, il suo coccolo.


Quattro volte insieme in monte Athos, grecia, visti tutti e 20 i monasteri

 

Qua sotto ancora in grecia con la mamma. Hanno girato molto da quelle parti con la tenda in campeggio.


“La si prova nella vita quando muore il padre. Io ricordo che, quando morì il mio, quello che mi colpì era che ora ero in prima fila io. Sai, alla guerra c’è sempre uno che è avanti a te, c’è una prima linea, come nella Prima guerra mondiale, una prima trincea. E morto tuo padre non c’è più quella trincea, tocca a te.” T.Terzani


Ultima foto dei vecj insieme 




Lo zio PG era una delle persone più dolci e gentili che io abbia mai conosciuto. Mai arrabbiato, mai nervoso sempre una parola buona per tutti. E poi aveva sempre quella battutina pronta che sollevava sempre le sorti della conversazione e serviva a rallegrare gli animi tutti. Ingegnere civile dalle sorprendenti abilità pratiche e con una cultura scientifica vecchio stampo ma profondamente venata da quella classica, ha contribuito a progettare e costruire alcune delle più grandi autostrade di montagna italiane, dalla Venezia-Belluno alla Udine-Tarvisio. Appena ha potuto però se ne è andato via da Milano per tornare dove è sempre voluto stare, cioè nella sua casa di Cabia, tra le sue montagne. Il Sernio soprattutto, con la sua parete rosa al tramonto e con il suo profilo inconfondibile che era per lui un riferimento assoluto e che ha visto con indosso i vestiti di tutte le stagioni. 

Le sue giornate spese guardando quella montagna potevano essere, agli occhi di chi vede senza capire, tutte uguali, ma a guardare bene erano invece una straordinariamente diversa dall'altra come lo sono i fiori di monte. Disteso sul prato di fronte a uno stavolo o vicino al fuoco sotto un cielo pieno di stelle aveva capito, come poche altre persone che ho incontrato, la magia della terra che abitava, una terra di acqua e di neve, e a lui non serviva veramente nient'altro, ma cos'altro potrebbe servire? Profondamente credente, insieme alla sua Fernanda, che non lo ha mai lasciato un minuto anche nella durissima prova finale della sua esistenza terrena, ha condotto una vita semplice e splendida, dolce e piena di armonia antica, come ormai non se ne trovano più. Lui è stato come è stato non solo per come era nato, nella lontana terra d'Etiopia, ma per la bellissima vita piena di amore che ha vissuto


Secondo babbo, seconda mamma



“Che cos’è che ci fa così spavento della morte? Quello che ci fa paura, che ci congela davanti a quel momento è l’idea che scomparirà in quell’attimo tutto quello a cui noi siamo tanto attaccati. Prima di tutto il corpo.” T.Terzani





“Uno è com’è non solo per come nasce, ma per la vita che fa.” T.Terzani

martedì 7 aprile 2020

Istria - ultima inconsapevole libertà

"Questo é tempo di primavera ma al di fuori delle leggi del tempo".

John Prine - Summer's End Official Video - ascolta





Le saline di Sicciole (in sloveno Sečoveljske soline) sono le saline più settentrionali dell'Adriatico, e quindi in generale le più settentrionali del mare Mediterraneo.


Il governo della Slovenia ha proclamato nel 2001 le saline parco naturale, mentre l'area del museo delle saline è stata proclamata monumento culturale d'importanza nazionale. Oggi le saline sono l'ambiente umido di maggiore estensione della Slovenia (650 ettari) ed al contempo la località nazionale più importante dal punto di vista ornitologico. Il sale prodotto, denominato Sale di Pirano (in sloveno Piranska sol) è stato definito un prodotto alimentare tipico a livello europeo.


L'ambiente è veramente suggestivo. Decine e decine di cigni volano da una vasca all'altra con il loro volo così pesante ma elegante al tempo stesso. Regna una pace totale, rotta solo da qualche raro decollo o atterraggio di piccoli aerei nel vicino piccolo aereoporto di portrose. Si può fare un giro bellissimo in bicicletta superando a piedi il posto di frontiera e percorrendo le strette strisce di terreno tra le vasche a differente salinità.


Il museo delle saline di Sicciole, chiuso in questo periodo, recentemente restaurato sorge proprio in mezzo alle saline, non distante da dove il fiume si getta in mare



Il sistema collasserà se ci rifiutiamo di comprare quello che ci vogliono vendere, le loro idee, la loro visione della storia, le loro guerre, le loro armi, la loro nozione di inevitabilità. Ricordatevi di questo: noi siamo in molti e loro sono in pochi. Hanno bisogno di noi più di quanto ne abbiamo noi di loro. Un altro mondo, non solo è possibile, ma sta arrivando. Nelle giornate calme lo sento respirare. Arundhati Roy


Ho trovato grandi difficoltà a parcheggiare in libera da queste parti. A differenza del resto della croazia qui hanno messo cartelli dappertutto, certo i controlli saranno molto più rilassati ma certo non si può stare completamente tranquilli. Le prime notti le ho passate al faro di Punta Salvore (Savudrija), posto grandioso. Le altre tutte in un porticciolo di pescatori a nord di Parenzo, di cui non ricordo il nome, ma che mi ha accolto con la sua tranquillità fatta di pescatori silenziosi ma che mi hanno lasciato tranquillo.


Parenzo è molto bella, molto di più di come la ricordavo. I suoi vicoli lastricati in pietra bianca conservano ancora tutto il fascino della serenissima. In questo periodo di tranquillità assoluta è un piacere passeggiare per la città deserta dove da ogni vicolo, ogni strada, ogni spazio tra i palazzi si vede il mare.


Di fronte al casinò un cliente tra i più facoltosi ha parcheggiato la sua "barchetta" proprio di fronte all'ingresso principale. In questi giorni agli arresti domiciliari penso spesso a quelle serate invernali dove i tramonti d'Istria, con quella luce del nord che rovescia tonalità di colori su tutto il bianco del porto. Penso a come mi sembrava normale essere lì e invece di normale non c'era niente, vivevo invece uno delle centinaia di privilegi di cui godo ogni volta che sono in giro da solo con Hakuna Matata dove la libertà è così prepotente che a volte non lascia dormire.


Arrivo a Rovigno quando il sole è già alto in un caldo mattino invernale. Da dove ho parcheggiato il camper si percorre un lungo tratto di costa da nord per cui la città, che si affaccia completamente sul mare, si vede già da molto lontano, un sogno avvolto da un cielo azzurro, screziato di bianco.


"Quando l’epidemia finirà, non è da escludere che ci sia chi non vorrà tornare alla sua vita precedente. Chi, potendo, lascerà un posto di lavoro che per anni lo ha soffocato e oppresso. Chi deciderà di abbandonare la famiglia, di dire addio al coniuge o al partner. Di mettere al mondo un figlio o di non volere figli. Di fare coming out. Ci sarà chi comincerà a credere in Dio e chi smetterà di credere in lui" David Grossman




"L’epidemia da Covid-19 è più forte di qualsiasi nemico in carne e ossa che abbiamo affrontato o di qualsiasi supereroe che abbiamo mai immaginato o visto nei film. Siamo sofisticati, computerizzati, equipaggiati con uno stuolo di armi, vaccinati, protetti dagli antibiotici ma di brutto sogno in brutto sogno sono gli uomini a passare…
Pensavano che tutto per loro fosse ancora possibile, il che presumeva che i flagelli fossero impossibili. Continuavano a fare affari, programmavano viaggi e avevano opinioni. Come avrebbero potuto pensare alla peste che sopprime il futuro? Una certa percentuale della popolazione morirà. Negli Stati Uniti si parla di un milione di probabili decessi. La morte è tangibile. Sulle prime hanno proclamato “cancelliamo i voli”. Poi hanno chiuso i bar, i teatri, gli asili, le scuole, le università. L’umanità spegne i suoi lampioni l’uno dopo l’altro." DG




"Quando l’emergenza sarà finita ci sarà chi, per la prima volta si interrogherà sulle scelte fatte, sulle rinunce, sui compromessi. Sugli amori che non ha osato amare. Sulla vita che non ha osato vivere. Uomini e donne si chiederanno perché sprecano l’esistenza in relazioni che provocano loro amarezza. Ci sarà forse chi si domanderà perché israeliani e palestinesi continuino a lottare a distruggersi la vita a vicenda da oltre un secolo, in una guerra che avrebbe potuto essere risolta da tempo." DG



"Ci sarà forse chi, osservando gli effetti distorti della società del benessere, si sentirà nauseato e fulminato dalla banale, ingenua consapevolezza che è terribile che ci sia gente molto ricca e tanta altra molto povera. Che è terribile che in un mondo opulento e sazio non tutti i neonati abbiano le stesse opportunità. E forse anche i mass media, presenti in modo quasi totale nelle nostre vite e nella nostra epoca, si chiederanno con onestà quale ruolo abbiano giocato nel suscitare il generale senso di disgusto che provavamo prima dell’epidemia."DG


A nord della città c'è un parco, di cui non ricordo il nome, dove è bellissimo passeggiare dopo aver mangiato un risotto al nero di seppia e sorseggiato uno di quei bianchi leggeri che solo in Istria sanno fare. La gente sembra tranquilla e non sospetta quello che succederà da qui a qualche settimana. Mi immagino come saranno adesso quei posti, deserti con gli animali che stanno tornando ad essere padroni del territorio e i delfini a saltare di fronte al porto.


Motovun è un paesino bellissimo nell'interno dell'istria ai piedi delle montagne della ciceria, che devo ancora visitare con maggiore profondità. C'è una vista strepitosa su tutta la valle del fiume Mirna fino al mare. Qui tutto è più semplice a cominciare dal parcheggio e dagli spazi a disposizione. Bellissime e spartane anche le terme di S.Lorenzo, poco più a nord, dove ho passato uno splendido pomeriggio di relax e una notte tranquilla e silenziosa ai piedi della falesia illuminata che le protegge dai venti freddi di bora.


Ma la vera sorpresa è stata la valle del fiume Quieto. Hanno fatto bene a chiamarlo così, infatti regala una pace e una serenità che ho trovato in pochi altri posti. Percorrere lungamente in bicicletta le sue rive potrebbe occupare intere giornate e permetterebbe di capire che Istria non è solo mare e alberghi assurdi costruiti dappertutto ma è anche campagna, paesi antichi, tartufi nascosti. Se adesso penso che allora non potevo immaginare tutto quello che sarebbe successo ho compassione di me e di tutti questi poveri uomini e donne travolti dalla piena. A chi non avrà la forza e il coraggio di cambiare forse non sarà data un'altra occasione.