domenica 28 febbraio 2016

Sicily..oh Sicily...

parte 3: Marettimo


L'arrivo all'isola, almeno in inverno, è molto suggestivo. Sono l'unico (!) passeggero dell'aliscafo e l'isola ha un cappello di nuvole, anche se c'è sole intorno, e sembra totalmente disabitata.


I colori colpiscono immediatamente l'occhio del'unico sbarcato, il bianco delle case, l'azzurro delle finestre, il verde della montagna, il blu del mare. Bellissimo.


La strada, lunga circa un km, porta dal paese al cimitero. E basta. Ma l'isola è pienissima di sentieri da fare a piedi che portano da tutte le parti. Penso che una settimana non basterebbe per andare dove portano, tutti posti fantastici.


Il vento inizia a soffiare forte, sarà una costante dei prossimi giorni, il ritorno in aliscafo non è garantito. Anche sapendo questo fatto (...ecco perchè ero solo!) sono salito lo stesso, perchè se non ci venivo adesso chissà quando ricapitava, qualcosa succederà. Non è la prima volta che mi arrangio in qualche modo.


Qui è veramente troppo bello. L'isola è molto lontana da favignana e cosi' costituzionalmente diversa nella forma e nella vegetazione. Una montagna piantata nel mare.


Non ha molta importanza cosa avete pensato, creduto, sentito o fatto in precedenza. Questo è un nuovo giorno.
Cheri Huber




Ho sempre visto cose che gli altri non vedevano, e quello che vedevano loro, io non lo vedevo.
Salvador Dalì




È il rumore assordante della gente, che mi porta alla ricerca del silenzio dell'anima.
Rachid Ouala



Questa targa in marmo, commemorativa di una pesca miracolosa è posta accanto all'accoglienza di marettimo dove un tipo, che aspetta chissà chi, visto che sembro l'unico abitante dell'isola mi regala una mappa e un monte di informazioni utilissime.


Questo è il sentiero che si avvia verso il forte. Dapprima lastricato poi più selvaggio è sempre di una bellezza indimenticabile.


Scegli il tuo cammino e mettici il cuore...
perchè se lo fai con il cuore
sei arrivato ancor prima di partire..
Shan




Qui un tornantino entusiasmante sulla strada per la punta. Raramente ho fatto un percorso cosi' straordinario.


Ho bisogno del mare...perchè mi insegna !
Pablo Neruda




E quanta forza hai trovato,
dentro di te, che non sapevi di avere.
D. Grossman




Vorrei vivere dove il cielo e il mare fanno a gara a chi è più azzurro.



La mia natura è troppo concent(l)ata,
e qualunque cosa mi colpisca
mi va subito al cuore.
Friedrich Nietzsche




La macchia mediterranea qui ha un colore e un odore cosi' differente da Favignana. Direi qualcosa di primitivo, originario, da creazione del mondo.


Ecco il forte, splendido, inavvicinabile, il vento adesso che soffia fortissimo rende lo spettacolo, se possibile, ancora più selvaggio, inaccessibile, isolato.


Il mare qui ha dei riflessi incredibili. Una trasparenza che ancora non avevo potuto apprezzare, qui in Sicilia, da nessun altra parte.



Coloro che amiamo e che abbiamo perduto, non sono più dove erano, ma sono ovunque noi siamo.
Sant’Agostino



Si intravede la fossa dove Nicola Antonio Angeletti è stato recluso per 3 anni. Non ci posso pensare a una cosa simile. La sua storia, riportata in un locale, con la porta sfondata, del castello è emozionante e commovente. Ha qualcosa di assurdo e al tempo stesso di fatale, legato al destino che incontrano certi esseri umani.


Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Fallisci ancora. Fallisci meglio.
S.Beckett


Di quando in quando, in modo assolutamente involontario, arriva qualcuno e ti insegna qualcosa sul tuo conto
Espiazione - Ian McEwan



Non è forse l'Odissea il mito di ogni viaggio?
[...] per noi ogni nostro viaggio, piccolo o grande, è sempre Odissea.
Italo Calvino



La mattina è quella che mi piace di più.
Sembra che tutto ricominci da capo.
Haruki Murakami




Solo le cose buone hanno il divenire del cielo.
Alda Merini




Time and tide wait no man!!! (TP)



I venti del destino soffiano quando meno ce l'aspettiamo.
A volte hanno la furia di un uragano, a volte sono lievi come brezze. 
Ma non si possono negare, perché spesso portano un futuro impossibile da ignorare.
E' il vento che non mi aspettavo, il vento che ha soffiato più forte di quanto potessi immaginare. Guardando questi fiori di agave ballare come fili d'erba non posso fare altro che pensare cosi'.




Questa piccola tomba di un bambino, ormai quasi cancellata dal tempo e dalla natura mi ha fatto cosi' riflettere sulla nostra assoluta impermanenza in questo mondo meraviglioso. E come al solito, dopo questi pensieri, riesco ad apprezzarne profondamente ogni singolo istante.


Colonna sonora di questa giornata la splendida angoscia metropolitana in questa nuova versione del Claudio accompagnato mirabilmente dal maestro capodacqua che mi ha accompagnato quel giorno nel cammino.



Dentro a un cielo nato grigio, si infilzano le gru
Ricoperte dalle case, le colline non si vedon più.
Sulle antenne conficcate nella crosta della terra
Corron nuvole frustate, come va un esercito alla guerra.
E la voce che mi esce, si disperde tra le case,
Sempre più lontana, se non la conosci, è l'angoscia metropolitana.

Le baracche hanno lanciato, il loro urlo di dolore,
Circondando la città, con grosse tenaglie di vergogna.
Ma il rumore delle auto, ha già asfissiato ogni rimorso,
Giace morto sul selciato, un bimbo che faceva il muratore.
E la voce che mi esce, si disperde tra le case,
Sempre più lontana, se non la conosci, è l'angoscia metropolitana.

Nelle case dei signori, la tristezza ha messo piede,
Dietro gli squallidi amori, l'usura delle corde ormai si vede.
Come pere ormai marcite, dal sedere troppo tondo,
Le fortune ricucite, mostrano i loro vermi al mondo.
E la voce che mi esce, si disperde tra le case,
Sempre più lontana, se non la conosci, è l'angoscia metropolitana.

Fai un salto alla stazione, per cercare il tuo treno,
Troverai disperazione, che per venire qui lascia il sereno.
Fai un salto alla partita, troverai mille persone,
Che si calciano la vita, fissi dietro un unico pallone.
E la voce che mi esce, si disperde tra le case,
Sempre più lontana, se non la conosci, è l'angoscia metropolitana.

La campagna circostante, triste aspetta di morire,
Per le strade quanta gente, è in fila per entrare o per uscire.
Chiude l'ultima serranda, poi la luce dice addio,
La città si raccomanda, la sua sporca anima a dio.
E la voce che mi esce, si disperde tra le case,
Sempre più lontana, se non la conosci, è l'angoscia metropolitana.


Peanuts

domenica 14 febbraio 2016

Sicily..oh Sicily...

parte 2: Favignana

La più grande delle isole Egadi fronteggia Trapani e la montagna di Erice.


La prima sosta è a punta sottile, di fronte al faro. A tramonti infuocati seguono incantate notti stellate e delle albe piene di fascino. Da tempo non ero cosi' tranquillo.


 Dalle finestre della camera da letto questo è lo spettacolo quando chiudo gli occhi, quando li riapro al mattino. La notte è stellata e silenziosa e interrotta solo dallo sventagliare della luce del faro e dalle grida solitarie di qualche gabbiano.



La sera è incantevole stare seduti sul letto a leggere con le finestre aperte e l'odore del mare che entra dentro il camper e dentro di me. Una pace che da tempo non provavo.


Le possibilità sono infinite: mangiare un frutto, stare al pc, farsi una passeggiata o una lunga camminata sulla spiaggia, prendere il sole, leggere uno della decina di libri che mi sono portato dietro o semplicemente stare seduti di fronte alla porta a guardare i gabbiani passare e a osservare le onde del mare.


I cieli soprattutto sono di una bellezza smisurata, diversi ogni volta lasciano sempre una sensazione di infinito addosso.


Il primo sguardo dalla finestra al mattino
Il vecchio libro ritrovato
Volti entusiasti
La neve, il cambio delle stagioni
Il giornale
Il cane
La dialettica
Fare la doccia, nuotare
La musica antica
Le scarpe comode
Capire
La musica moderna
Scrivere, curare il giardino
Viaggiare
Cantare
Essere gentili.

Bertolt Brecht




Le stradelle di Favignana spesso terminano con delle sterratine che portano a delle case isolate o direttamente al mare. Questa che porta ai faraglioni è quella che più mi è piaciuta.


I muretti a secco dividono le proprietà. In questo periodo, primaverile anche se siamo a fine dicembre, è tutto fiorito.


Il mare e le spiagge sono sempre di un livello sostenuto, questa di fronte ai faraglioni è formata da migliaia di conchiglie tritate dal mare. L'acqua è trasparente.


Devi trovare un luogo dentro di te, intorno a te.
Un luogo che ti corrisponda almeno in parte.
Margaret Mazzantini




Dall'alto lo spettacolo è veramente speciale.
Uno spettacolo di verde e di blu. Sullo sfondo Levanzo.




Esci dalla tua testa ed entra nel tuo Cuore.
Pensa meno, senti di più.
Osho




Il sole ogni tanto si mescola con le nuvole e con la luce accecante del mezzogiorno creando riflessi incredibili.



Su questo pianeta è diventato impossibile perdersi. Abbiamo milioni di modi per orientarci, ricevere informazioni ed essere guidati, informati, diretti, anche se non lo vogliamo. E non abbiamo nemmeno un modo efficace, scientifico, sicuro, fottutamente affidabile per perderci. Per restare da soli, lontano. Via. Senza sapere niente di niente e niente di nessuno. Senza che qualcosa del mondo conosciuto, qualcosa di noto, faccia capolino all'orizzonte. E questo è un problema perlomeno per me, è un problema. È una questione che in qualche modo ciascuno di noi prima o poi nella vita si troverà ad affrontare: avere a propria disposizione uno spazio o un tempo o un metodo per provare a fare da solo, dovrebbe essere un diritto: perdersi. (E. Previtali)


Far da sé. Se lo si vuole, sparire almeno per un po'. Quel che serve per cominciare - quel che serve a me, il mio metodo - è far sparire i nomi dei luoghi, dimenticarsene. Dimenticarsi della storia, che non vuol dire non avere rispetto dei vecchi o di chi c’è stato prima, vuol dire lavorare alla mia di storia. Inventarla. Serve dimenticarsi dei gradi, delle difficoltà, delle indicazioni, delle relazioni tecniche e anche dei consigli. Servono come l'aria delle montagne senza nome, non è indispensabile che siano vergini o grandi, non c'è niente da conquistare, non è quello il punto. A ben vedere non è nemmeno necessario salirci sopra, alle montagne. Serve soltanto che esistano da qualche parte, come possibilità, la libertà di poter fare da solo contando sulle sole proprie forze. (E. Previtali)


Servono regioni e massicci vergini - bisogna proteggere quelle che ci sono - ma servono anche parchi pubblici in cui lasciare andare da soli i bambini, a farsi la loro strada. Niente istruzioni, niente indicazioni, niente divieti, soltanto responsabilità. Ehi, bambino, fai attenzione. Arrangiati. E' così che si impara. Servono giorni senza mamme e papà, giorni senza mappe o telefoni, senza gps, senza navigatori, senza tutor, coach, senza niente, solo noi e quello che abbiamo intorno. Giorni senza scarpe o senza calzini, perfino quello basta per cominciare una avventura: un giorno senza qualcosa.



Qualsiasi avventura comincia da un rinuncia. L'arte di arrangiarsi come spazio bianco sulle mappe. Di un po’ di niente, tutto per noi, di questo abbiamo bisogno. Serve poter andare in un posto e scoprire com’è. Esplorare. Ricordarsi di sé. In questo senso la neve fresca è una delle più grandi opportunità di cui godiamo: vedere un pezzo di mondo come fosse la prima volta. Come nessuno lo ha mai visto prima. Entrarci dentro. Che a pensarci bene, fare la propria traccia, è il miglior modo che conosco di venire al mondo un'altra volta. 




La tonnara Florio. Ha chiuso negli anni 80. Concorrenza e mancanza di tonni.


Questo angolino è davvero memorabile. I riflessi incredibili dell'acqua e del cielo generano luci stupefacenti.


Mi alzo sempre sulla montagna di S.Caterina, e ovviamente la vista si allarga sulle altre isole, su trapani e le saline, sulla forma a farfalla di quest'isola.


Bisogna rinunciare a questa corsa folle verso consumi sempre crescenti.Ciò non è solamente necessario per evitare la distruzione definitiva delle condizioni di vita sulla terra, ma anche e soprattutto per fare uscire l'umanità dalla miseria psichica e morale (Serge Latouche)


Il forte di S. Caterina, possente domina l'isola dall'alto. Visibile ovunque è un riferimento sicuro.


Ho percorso integralmente, al tramonto, tutta la lunga cresta della montagna.







Quando un uomo sa più degli altri diventa solitario. Ma la solitudine non è necessariamente nemica dell'amicizia, perché nessuno è più sensibile alle relazioni che il solitario, e l'amicizia fiorisce soltanto quando ogni individuo è memore della propria individualità e non si identifica con gli altri.

(C.G. Jung)



«In greco, «ritorno» si dice nóstos. Álgos significa «sofferenza». La nostalgia è dunque la sofferenza provocata dal desiderio inappagato di ritornare».
Milan Kundera