sabato 24 novembre 2018

Black Friday - 2018 - Venerdì nero



Nero come il petrolio che verrà sprecato tra plastiche e packaging



Nero come il fumo che sovrasterà le nostre città intasate da fattorini e corrieri




Nero come le condizioni del lavoro che vi si nasconde dietro


Nero come la morte di tante piccole imprese



Nero come il buio delle miniere di mica in India, o di coltan in Congo; il buio degli scantinati trasformati in laboratori del tessile in Turchia o delle fabbrica di vestiti in Pakistan



Nero come lo spreco



Nero come l’umore di chi dopo l’ennesimo acquisto compulsivo si ritrova ancora più triste




Nero come il buco nero in cui finiranno tutte queste compere



 Nero come il nulla in cui stiamo andando a sbattere



Nero come l’oblio di ciò che davvero conta




Costiera 2018



Bel gruppo, bel giro


Negozio a ravello sulla strada per villa cimbrone

Villa cimbrone: la terrazza dell'infinito

Arrivo ad Atrani

Atrani: la spiaggia

Amalfi: il duomo

Il duomo è dedicato a S.Andrea apostolo


Amalfi vista dal puntone

Il primo affaccio sul sentiero degli dei

Vista da Nocelle

Tramonto da Santa Maria del castello

Positano dall'alto della scalinata

Positano dalla spiaggia del Fornillo


Durante il trasferimento a Termini

Baia di Ieranto da punta campanella

Torre saracena di turbolo a marina del cantone

Ieranto, la spiaggia



Ieranto, il molo


Tu sei la causa di ciò che ti si oppone. Non esiste opposizione al di fuori di te
L' unica legge dell'universo che non è soggetta al cambiamento è che tutto cambia, tutto è effimero
Ora cade una tremenda pioggia. Apprezza il rumore di quella pioggia
Quello che ti serve, cercalo in quello che hai
Dimentica il tuo orgoglio. E impara dagli altri tutto quello che puoi
Quando spezzerai lo specchio ti sarà possibile guardare in te stesso
Non c'è modo di catturare la luna che si specchia nella corrente del fiume
Oggi si fa ieri. Oggi si fa domani. Ieri e domani si fanno oggi
Non temere avanzare lentamente, abbi solo paura di rimanere nello stesso posto
Non fare qualcosa, è fare qualcosa

sabato 3 novembre 2018

Via degli dei


Bel giro autunnale aiutati da un tempo splendido. Anche se stavolta amalgamare il gruppo è stata un'impresa. Si andava da chi era in sovrappeso, non allenata e con uno zaino terrificante e pieno di cose inutili al gruppo compatto di venete che avevano fatto la ferrata degli alleghesi in civetta, una dei posti più impegnativi dove sia mai stato. 



Ognuna aveva il suo passo e i suoi ritmi, estremamente differenti tra loro, e quindi tenere tutti insieme tra pause e cammino è stata veramente un'impresa.



Il fantastco letto a baldacchino in legno che francesca ha creato nel suo suggestivo B&B "sulla via degli dei". Questi incontri, i posti, le vite di chi abita qui sono le esperienze più belle di ogni viaggio a piedi.


La luce profonda dell'autunno passa attraverso il magico castagneto che si incontra poco dopo la madonna dei fornelli. In terra ci sono migliaia di marroni enormi, mai visti così, le venete si riempiono gli zaini per portarsele a casa!


Il tratto in cresta dopo monte venere è forse il più bello del giro. Il panorama arriva fino al cusna e al corno alle scale e il cammino è dolce e senza strappi per una stradella che sembra dipinta


La piana degli ossi, con il suo splendido faggio secolare


Tutto l'universo cospira affinchè chi lo desidera con tutto se stesso possa riuscire a realizzare i propri sogni (Paulo Coehlo)


Quando arriva fine pomeriggio di queste calde giornate autunnali a tutti è dato di apprezzare la meravigliosa sinfonia di una stagione che finisce per lasciare il posto ad un'altra in uno scambio di turni senza fine. Il girò finirà domenica e solo lunedì sono arrivati piogge e venti di oltre 100 km/h che avrebbero reso impossibile il nostro progredire.


Se vuoi ottenere qualcosa, non restare in attesa che la fortuna venga a dartelo. Abbi l'audacia di liberarti dai mille chili mentali che pesano i tuoi piedi, e fa il primo passo. (AJ)


Eccoci qua sotto finalmente al passo della futa, ci resta un ultima notte a traversa da jolanda e sua sorella, ultima piacevolissima sorpresa di questo impegnativo ma bellissimo giro.


Tauri



I tauri. Così vicini eppure così selvaggi e appartati. E' già la terza volta che frequento questo gruppo e ogni volta è una sorpresa. Montagne altissime fanno da contorno a paesi incantevoli, laghi che riflettono il cielo, la neve che può sempre venir giù anche a metà di agosto. Montagne incantate.


Ci sono dei posti, come questo nella foto, estremamente isolati ma allo stesso tempo estremamente tranquilli e per nulla minacciosi, come altre volte invece, altri posti in cui ho avuto questa sensazione. Qui sembra che non possa mai succedere niente di male, tutto è in equilibrio e se si eccettua la strada senza anima viva, è lasciato in pace. Lasciatemi qui.


Se ti sei innamorato una volta, sai ormai distinguere la vita dalla sopravvivenza. Solo l’amore, con la vibrazione delle sue folgorazioni, può favorire quel cedimento della mente che è necessario, perché la roccaforte della ragione, a differenza del cuore, è incapace di sfiorare la verità senza possederla. (Umberto Galimberti)




Se ti sei innamorato una volta, sai ormai distinguere la vita da ciò che è supporto biologico e sentimentalismo, sai ormai distinguere la vita dalla sopravvivenza. Sai che la sopravvivenza significa vita senza senso e sensibilità, una morte strisciante: mangi il pane e non ti tieni in piedi, bevi acqua e non ti disseti, tocchi le cose e non le senti al tatto, annusi il fiore e il suo profumo non arriva alla tua anima. UG




Se però l’amato è accanto a te, tutto, improvvisamente, risorge, e la vita ti inonda con tale forza che ritieni il vaso di argilla della tua esistenza incapace a sostenerla. Non parlo di sentimentalismi e di slanci mistici, ma della vita, che solo allora diventa reale e tangibile, come se fossero cadute squame dai tuoi occhi e tutto, attorno a te, si manifestasse per la prima volta, ogni suono venisse udito per la prima volta, e il tatto fremesse di gioia alla prima percezione delle cose. UG





“solo se esci dal tuo Io, sia pure per gli occhi belli di una zingara, sai cosa domandi a Dio e perché corri dietro di Lui.” Christos Yannaras (da Variazioni sul Cantico dei cantici, 1989)»



Per arrivare qui da dove ho lasciato il camper, un bellissimo posto tra l'altro, occorre prendere una piattaforma a cremagliera e due bus che percorrono una strettissima stradina di montagna e delle gallerie da incubo che fanno da servizio alla diga. In cima il panorama è strepitoso, abbagliante. E' il 20 di agosto e la neve che da due giorni è caduta abbondantemente nanche a bassa quota ammanta tutto di un bianco splendore.


L’uomo di oggi è oberato di nozioni che riguardano il mondo esterno, ma poco e nulla sa su quanto avviene nel suo mondo interiore. È un assoluto analfabeta sulle cose che forse più contano e che lo riguardano da vicino. È arrivato al punto di smettere di cantare: cantano per lui i divi dello spettacolo. È arrivato al punto di non giocare più al pallone: lo fanno per lui le varie squadre infarcite di campioni. SERGEJ FILONOV


Penso che una delle cose che mi ha segnato di più in questo 2018 sia stato il voler ritornare a casa, a cabia anzi, perchè io al momento io non ho una casa, dopo aver firmato la dimissione volontaria, per non voler essere operato di urgenza per appendicite acuta con sospetto di peritonite. Mi ha segnato non tanto perchè ritenga di aver avuto ragione di un sistema sanitario a volte assurdo come quello attuale o per sfiducia dei medici, che invece a tolmezzo ho trovato competenti e gentili. Ma quanto perchè in quella stanza, mentre digiunavo per giorni e giorni, mi sono sentito veramente solo. Totalmente solo. Abbandonato a me stesso e alle mie scelte che quasi tutti, consideravano sconsiderate, folli. Aggredito dal sistema sociale che mi vuole bene ma che non comprende scelte differenti da quelle imposte imposte dal sentire comune. Che a volte va in direzione opposta a una pur minima comprensione di come siamo fatti e del mondo che ostinatamente vive intorno a noi secono le SUE di regole. Per la maggior parte indifferenti alla natura e ai suoi comandamenti. Quasi tutte le telefonate erano di accusa, di minacce velate blandite da affetto, di visioni pessismistiche e senza speranza. La fortuna di essere in paese, in qualche modo al sicuro, ha reso possibile questa guarigione che potrà essere un caso isolato, magari fortunato, ma che tanto contribuirà a farmi essere quello che sarò. Altrove non so come sarebbe andata a finire. E la cosa ancora più angosciante è che quando poi ho superato il momento critico ancora una volta quasi nessuno ha ammesso che ci siano altre possibilità, quasi nessuno ha ammesso che la vita non è è legata alle regole che ci siamo imposti in anni di cieca obbedienza. E allora ho capito tantissime cose, di come a volte siamo ciechi, i nostri occhi non vedono quello che è invece evidente preferendo vedere quello che invece altri occhi potrebbero guardare.



Il sistema medico convenzionale commette il solito errore di puntare tutto sulla cura del sintomo.

Il sistema medico ricorre all’uso di farmaci che non risolvono il problema e che causano ovviamente effetti collaterali.
Il sistema medico ammette di non conoscere le cause della malattia e non si dà nemmeno la pena di indagare a fondo su di esse.
Il sistema medico dà per scontato che il corpo umano sia in balia del male e non abbia qualità autoguarenti, e questo diventa un grave disconoscimento delle leggi naturali e delle guarigioni accertate che avvengono in concreto, impedendo nel contempo di concepire metodi rimediali adatti a favorire la remissione naturale. (Valdo Vaccaro)




Alcuni farmaci dovrebbero sì essere assunti, ma solo in casi estremi, quando è veramente necessario. Mai l’uomo si è allontanato così tanto dalla natura nella sua storia. VV




La scienza medica incolpa le epidemie e accentra le sue forze contro i microbi. Ma la natura non commette errori e nulla contiene di superfluo. I microbi sono sempre esistiti. Non hanno mai impedito di vivere né agli animali né agli esseri umani. VV