lunedì 19 gennaio 2015



...Terry




Lungomare a Trieste al tramonto



Questa mattina, vista la giornata assolutamente primaverile, pedalavo in maglietta a maniche lunghe sotto Casale e mi ha superato Terry, in maniche corte! Era su una bicicletta a 4 borse con un'ulteriore sacca a tracolla. Avrà avuto non più di 25 anni. Mi saluta e le chiedo ..."Where are you going?" Era partita dal lake district in UK a novembre e attraverso francia e liguria era arrivata in toscana con una media di una 50ina di km al giorno. Nella borsa a tracolla aveva quella che chiamava una "concertina" come quella qui accanto! Strumento favoloso. La suonava per strada. Era diretta a Volterra, poi Siena e a punta ala per lavorare un periodo con le barche a vela! Ritorno previsto a casa per settembre! Abbiamo parlato un monte, più di mezzora, si vedeva che moriva dalla voglia di parlare in inglese con qualcuno e raccontargli tutte le sue avventure. Io a quel punto ero totalmente rapito dai suoi racconti. Poi ci siamo chiesti come ci chiamavamo, ci siamo salutati e ....se ne è andata. L'ho vista allontanarsi tutta carica, con il suo ritmo e determinazione che valuto straordinari e....avrei così tanto voluto seguirla anch'io.






La foce dell'Isonzo: i cavalli della camargue

Non si parte da nessuna parte senza aver prima di tutto sognato un posto. E viceversa senza viaggiare, prima o poi finiscono tutti i sogni, o si resta bloccati sempre nello stesso sogno (corto maltese)




La foce dell'Isonzo: sullo sfondo le giulie slovene

Una sera un anziano capo Cherokee raccontò al nipote la battaglia che avviene dentro di noi. Gli disse “Figlio mio la battaglia è fra due lupi che vivono dentro di noi. Uno è infelicità, paura, preoccupazione, gelosia, dispiacere, autocommiserazione, rancore, senso di inferiorità. L’altro è felicità, amore, speranza, serenità, gentilezza, generosità, verità, compassione” … il piccolo ci pensò su un minuto poi chiese: “Quale lupo vince?” L’anziano Cherokee rispose semplicemente: “Quello a cui darai da mangiare”

Il castello di Duino dal sentiero Rilke

Cerco di sottrarmi alla follia che sembra invadere la nostra società: il mondo va troppo di fretta, come un pazzo, urge rallentare. Ma non voglio fuggire e ancora meno smettere di andare avanti. Voglio soltanto cercare di vivere al ritmo del pensiero e il cammino frena questa corsa mortale, che viene confusa con la vita, che si è impadronita delel nostre società cosiddette civili. E queste sembrano esistere solo attraverso lo specchio deformato che la televisione porge loro. (Bernard Ollivier, il vento delle steppe)



                                     Il castello di Duino da Sistiana

Quello che mi ha spinto a partire è in primo luogo una sete di avventura rimossa per tutta una vita troppo saggia: studi, lavoro, famiglia, figli. Come molti ero stretto da amabili catene, elastiche certo, ma molto resistenti. Dovevo rompere le abitudini, il tran tran, il tranquillo comfort, le belle riunioni con gli amici, il telegiornale delle 8, i compleanni e la casa da finire di pagare. Affrancarmi da tutto ciò, spezzare il cordone ombelicale, come hanno fatto i miei figli adolescenti che si sono allontanati da me, senza che per questo l'amore venisse meno. (Bernard Ollivier, il vento delle steppe)


Gli interni del castello

Dovevo spogliarmi da tutti questi orpelli, dovevo mettermi a nudo. Perchè il viaggio è anche un tirocinio per l'ultima partenza. E' escluso che io oggi mi ritiri sotto una tenda o in una grotta. La saggezza per me deve essere impegno, dunque azione. Anche se, ogni tanto, una piccola cura di solitudine, assumere il farmaco dell'isolamento, per tornare nel mondo nel modo migliore. (Bernard Ollivier, il vento delle steppe)

Il vecchio castello dalla terrazza panoramica

Dalla repubblica di oggi: "L'età dell'interruzione. Siamo in una situazione che è di fatto quella militarizzata della mobilitazione totale, siamo sottoposti a un senso di costante inadeguatezza e frustrazione, viviamo l'opposto speculare della condizione di pienezza e di realizzazione che si accompagna di solito al portare a termine un progetto. [...] Immersi nei social network connessi con ogni device travolti dalle informazioni, viviamo mettendo in pausa di continuo ciò che stiamo facendo, riducendo la nostra attenzione a pura percezione. Ecco come le nostre vite sono diventate un eterno intervallo tra gli intervalli" Articolo molto interessante, scriverò ancora su questo argomento.




BERNARD OLLIVIER

Lascia la scuola a 16 anni e inizia a svolgere i lavori più disparati (muratore, cameriere, rappresentante porta a porta, meccanico, etc.). A 21 anni, dopo essere stato malato di tubercolosi, riprende gli studi in un centro di formazione per giornalisti a Parigi.
Intraprende la carriera di giornalista, prima con una specializzazione nella politica francese e poi scrivendo di economia.
Dopo aver lasciato il quotidiano Le Matin, conclude la sua carriera come freelance per stampa, radio e televisione e va in pensione nel febbraio 1998 .
A seguito del pensionamento, decide di impiegare il tempo, facendo un viaggio a piedi da Parigi a San Giacomo di Compostela, percorrendo 2325 km in tre mesi. Avendo preso gusto alla pratica del camminare decide di percorrere la Via della Seta da Istanbul a Xi'an (Cina). In quattro viaggi tra il 1999 e il 2002, ha percorso a piedi tutti di 12.000 km del percorso.

sabato 17 gennaio 2015



...gli alberi, i nostri fratelli














I due larici millenari in val d'ultimo.




Così una dolce malinconia ti prende, la malinconia dell'autunno e sotto un larice, all'asciutto, cerchi anche tu un luogo dove accucciarti, per meditare sulle stagioni della tua vita e sull'esistenza che corre via con i ricordi che diventano preghiera di ringraziamento per la vita che hai avuto e per i doni che la natura ti ha elargito. (mario rigoni stern)

...Le figliole




La bionda e la mora. 12 e 16. Il sole e la luna.

Gli uomini coltivano 5000 rose nello stesso giardino e non trovano quello che cercano. Tuttavia quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa o in una goccia d'acqua. MA GLI OCCHI SONO CIECHI. BISOGNA CERCARE COL CUORE.
Antoine de Saint-Exupery

MARTA










MADDI










...e per finire:

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willis

giovedì 15 gennaio 2015

...bla, bla, bla.



Qualche altra salita di fine anno in Carnia...





Quella alla chiesa di S.Antonio, sopra Venzone, è semplice. Unico problemino il freddo intenso, ipotizzo sui meno dieci.





Bella, tutta di pietra con il suo campanile a vela, e molto isolata. Purtroppo è chiusa. Penso alle chiese ortodosse in Grecia, sempre aperte! C'è un bivacchetto accanto alla chiesa con della legna. Accendo un fuoco, mangio due mandarini e poi scendo.






Dalla mia camera si vede una montagna: si chiama Sernio. Riempie totalmente lo spazio di fronte al paese e posso dire di averlo visto in tutte le condizioni di luce, in tutte le stagioni, a tutte le ore del giorno e della notte, con il sole e la neve, bianco al mattino e rosa la sera. Sono salito in cima tre volte per due vie diverse e spero di poterlo fare ancora. Direi che è la mia montagna.

Ora, per evitare il solito bla, bla, bla, ecco 10 belle opinioni non mie ma di Tiziano Terzani:



1) Macelli e allevamenti
"Avete mai sentito le grida che vengono da un macello? Bisognerebbe che ognuno le sentisse, quelle grida, prima di attaccare una bistecchina. In ogni cellula di quella carne c'è il terrore di quella violenza, il veleno di quella improvvisa ultima paura dell' animale che muore" (Tiziano Terzani - Un altro giro di giostra)

2) Il vero maestro
"L'unico vero maestro non è in nessuna foresta, in nessuna capanna, in nessuna caverna di ghiaccio dell'Himalaya... E' dentro di noi!".

3) Felicità e consumismo
"Siamo noi che non vogliamo sentire che c'è altro al di là della materia. Tutto il mondo di oggi si fonda sulla materia. L'acquisizione, l'avere più che l'essere, la concorrenza. Pensa: un ragazzino oggi va a scuola e invece di scoprire le gioie della terra e del mondo, le regole e le meraviglie, la prima cosa che gli insegniamo e li imponiamo è essere concorrente del suo vicino". (Tiziano Terzani – Monologo sulla felicità)

4) La sola rivoluzione possibile è dentro di noi
"In tutta la mia vita ho visto rivoluzioni fallite. L'Unione Sovietica, i massacri di quel regime in nome di un sogno, un grande sogno orribile, un incubo... Risultato: una grande povertà sia materiale che spirituale. Allora forse è il momento di pensare che la sola rivoluzione che è possibile fare è dentro di noi, cominciare da noi".

5) La presunzione dell'uomo bianco
"Gli aborigeni vivevano in questo continente straordinario che è l'Australia con una civiltà che aveva modi di comunicare al di là di ciò che noi conosciamo: le parole... E' arrivato l'uomo bianco e soltanto il vederlo, soltanto il vederlo, ha distrutto questa civiltà". (Tiziano Terzani – Documentario Anam)

6) Essere vegetariani
"Violenza produce violenza, non c'è niente da fare. Per questo anche il mio essere vegetariano è una scelta morale. Ma come si può allevare la vita per ucciderla e mangiarsela, come si può ottenere in delle spaventose gabbie migliaia e migliaia di polli a cui si debba tagliare il becco perché non becchino le galline che gli stanno a fianco... Tutto per ingrassare, tutto perché possiamo avere anche noi parte di questa realtà... Hai mai sentito le urla di un macello di maiali? Come puoi mangiare i maiali?". (Tiziano Terzani – Documentario Anam)

7) Gli alberi sono vivi e tutto ha diritto di vivere
"Noi pensiamo sempre che gli alberi sono cose che si possono tagliare per fare legna... Allora a questo ho messo gli occhi... Li ho messi per mio nipote così che gli potevo spiegare che questo albero ha vita. Tutto ha diritto a vivere, anche quest'albero, e anche se un giorno andrà tagliato, perché altrimenti cadrà sulla casa, bisognerebbe almeno parlargli e chiedergli scusa".

8) L'armonia della vita
"Questo è un grande concetto che la cultura occidentale ha dimenticato ma che aveva in sé: che tutto è uno. Questa idea della dicotomia è del tutto sbagliata... L'universo è l'armonia degli opposti. Perché non c'è acqua senza fuoco, non c'è femminile senza maschile, non c'è notte senza giorno, non c'è sole senza luna, non c'è bene senza male".

9) Pillole di salute
"Mi sono reso conto che in verità non volevo una medicina per il mio cancro. Volevo una medicina per quella malattia che è di tutti che non è il cancro, ma la mortalità... Per me questo cancro è stata una grande benedizione, perché ero ricaduto nella routine della vita, e questo cancro mi ha salvato".

10) Ricerca della verità
"A forza di cercare questa verità nei fatti mi sono accorto che i fatti me la nascondevano a volte. C'è una cosa più vera di tutti fatti, che al giornalismo non interessava. E' così che ho cambiato la prospettiva. Non sono diventato matto. Cerco sempre la verità. La cerco da altre parti, non so se la trovo, ma soltanto il cercarla in maniera diversa da quello che ho fatto prima mi dà una grande soddisfazione".





Tiziano Terzani, uomo, giornalista, viaggiatore, ricercatore spirituale che non si è mai lasciato abbagliare dalle "illuminazioni" facili e che ha sempre mantenuto i piedi ben saldi a terra anche sulle vette dell'Himalaya. Ormai dieci anni fa ha lasciato questo mondo, ma il suo ricordo è vivo in tutti noi grazie alle sue parole e ai suoi scritti.

sabato 10 gennaio 2015

...in Cansiglio, a dicembre



Questo è lo spettacolo che si presenta a chi entra in altopiano del Cansiglio passando da Vittorio Veneto. Un altro mondo. Ho pensato ancora una volta che a così poca strada da casa ci sono degli spettacoli naturali unici che uno neanche si immagina. Basta partire.
I prati verdi fanno da contrappunto alla neve delle montagne. I rami secchi dei faggi ci avvisano che l'inverno è arrivato ma questo è inverno?


Crep nudo e cimon del cavallo al tramonto. E' il 21 dicembre ma l'inverno sembra non essere ancora arrivato. Alla fine di ottobre dovevo essere qui, poi però per una serie di motivi, pur essendo partito, non ero riuscito neanche ad arrivare. Mai avrei pensato che due mesi dopo avrei potuto salire ancora qui in camper. Sono felice però di esserci riuscito. E' come se un tassello mancante fosse rientrato al suo posto. Mi piace quando succede, mi distruggo quando non avviene. E' un brutto lato del mio carattere, non riesco a aspettare il momento giusto. Tempo al tempo. Ogni cosa a suo tempo.


Guardavo comunque ogni giorno il meteo, sempre fantastico, consapevole del fatto che alla prima piccola nevicata, avrei dovuto lasciare il camper e passare a riprenderlo a maggio quando si sarebbe sciolta la neve. Gli unici esseri viventi sono i cacciatori di cervi con cui, nonostante tutto, scambio sempre qualche parola. Sembrano brave persone, peccato per il fucile. Ci sono cavalli bradi sotto il camper ma la sera se ne vanno, non so dove, e tornano al mattino.


Questo è lo spettacolo che si presenta ogni santo giorno dalla finestra della mia mansarda. La pianura del veneto si stende ai miei piedi, aspettando i primi raggi del sole per uscire dalle nebbie mattutine. L'inversione termica è prepotente: sotto zero in pianura, 10 gradi in alto. Una bellezza! La notte invece scende sempre sotto zero. Il cielo è sempre terso.


Anche la sera è favolosa, ogni sera. Anche qui, verso le 16.45 di ogni santo giorno il sole tramontando accende di rosso ogni cosa. Tutto sembra prendere fuoco, gli alberi, le foglie, le nubi e le montagne. E' una consolazione serale, la solitudine che mi avvolge diventa più dolce e le tenebre incombenti fanno meno paura. MI avvolge una dolcezza triste ma serena, una pace che, anche in assenza di chiarezza di intenti precisi, rende il futuro meno incerto, quasi felice, e le notti sono un viaggio solitario e silenzioso dentro quello che mi è successo con degli sguardi sorprendenti su quello che mi succederà.



Da qualche tempo, anche qui per una serie di motivi, per la prima volta nella mia vita, leggo il mio oroscopo per sapere cosa mi aspetta e devo dire che, incredibilmente, si adatta perfettamente alla situazione!! Questo è quello di quella sera:

Gemelli
21 maggio-20 giugno

Quasi tutti abbiamo nell’armadio diverse cose che non mettiamo mai. Succede anche a te? Perché? Pensi che un giorno torneranno a piacerti? Speri che conservandole non proverai il rimorso di aver sprecato soldi? In conformità con i presagi astrali, ti invito a fare un bel repulisti. Confessa a te stesso che quei vestiti non ti servono più e liberatene. E visto che ci sei, perché non fai la stessa cosa in altri campi della tua vita?





Per il camper ho sempre trovato una serie di soste favolose, che andranno ripetute anche in estate!, raggiungibili con relativa facilità, tranquille e silenziose, l'acqua non lontana e la notte sento sempre i cervi che girano intorno, mi fanno compagnia con il loro respiro regolare, cadenzato. Occorre dire che qui il silenzio è molto pesante, forse uno dei più solidi mai sentiti. A volte accendo l'unica radio che riesco a sentire, radio 2 con lillo e greg, per non impazzire per la mancanza di rumore. Quando poi la spengo però torna a farsi vivo il rumore del cuore: tunf, tunf, tunf...


La notte è molto lunga, dalle 17.30 è già buio pesto fino alle 7.00 , e allora ho ripreso a leggere molto, come un tempo, quando ero più giovane. Ecco, leggere libri e ascoltare la radio, due cose che vanno perdute e che qui trovano ancora il loro valore. Stasera questa è la frase, terribilmente vera e bella, che mi sono scritto sul diario di bordo, è presa dal sempreverde: "piccolo principe": 

Certo che ti farò del male. Certo che me ne farai. Certo che ce ne faremo. Ma questa è la condizione stessa dell’esistenza. Farsi primavera, significa accettare il rischio dell’inverno. Farsi presenza, significa accettare il rischio dell’assenza..

-Antoine de Saint-Exupéry


 



La salita di misto alla forcella Laste (2370) - che occorre precisare con una punta di orgoglio è compiuta in solitaria invernale - si preannuncia impegnativa perchè da subito la neve non sembra trasformata e ci sono tratti di vetrato. Ma in realtà oggi si arriva bene fino in cima senza ramponi. Lo spettacolo al bivacco sopra il rifugio Semenza è mitico. Decine di cime, dalle dolomiti alle alpi carniche e giulie, si mostrano oggi in tutto il loro splendore. Ci sono probabilmente una quindicina di gradi sottozero e levarmi il guanto per fare la foto ha significato un semicongelamento del pollice che ha ripreso a funzionare solo tempo dopo! Nella discesa un pò di cautela solo sotto il rifugio dove alcuni di coni di valanga sono scesi apparentemente qualche giorno fa.



A questa foto sono particolarmente affezionato. Stavo scendendo dalla forcella sotto il cimon del cavallo, dopo la lunga salita che aveva impegnato tutta la giornata. Erano già le 16.30 e la giornata volgeva ormai al termine ma il camper non era così lontano. Si erano formate un pò di nuvole che coprivano il sole che però tramontando è riuscito a infilare i suoi raggi, lungo la linea dell'orizzonte. Tutto ha preso immediatamente colore, si è trattato di non più di una decina di minuti, ma assolutamente indimenticabili. La luce rosa, calda e ovattata di questo tramonto dicembrino ha riempito la scena, dipingendo, e non sto esagerando, ogni singolo filo d'erba. Anche se ero solo, sentivo di non esserlo in armonia con tutte le creature dell'universo.


Dopo qualche giorno in Cansiglio passo in val Cimoliana, mio grande amore. Anche qui ci sono le condizioni per un soggiorno davvero incredibile in questa stagione. Solo lo scorso anno da queste parti e in questo periodo c'erano metri di neve e temperature glaciali.  Questo posto sarebbe stato irraggiungibile a piedi, figuriamoci in camper! Roba da non credere. Questa nella foto è casera Lodina, un paio d'ore dal ponte compòl. E' la più bella casera che ho visto sulle alpi. E ne ho viste tante. Non solo per il panorama dietro con il duranno che sembra il cervino da Zermatt, quanto per l'atmosfera che si respira, magica unica, sconvolgente. Dovrò assolutamente tornarci e dormire in tenda sul magnifico prato che la circonda.


Intanto come ogni sera il nostro pianeta ruota lentamente attorno al sole che scende sull'orizzonte con il suo magico seguito di luci, riflessi e colori. E le nebbie si rovesciano dalla pianura, che questa volta è quella friulana. La mia terra. Alla quale gli eventi e la vita mi hanno sottratto, rubato, ma dove sicuramente, presto tornerò. Uno spettacolo unico, raro, prezioso. La solitudine si fa meno pesante, i brutti ricordi che ultimamente hanno superato quelli belli, si attenuano, come ovattati da queste nubi serali, e resta solo la consapevolezza di come noi tutti siamo ospiti benvoluti di questa meravigliosa terra, nonostante tutti i nostri tentativi di distruggere quello che di bello, unico e necessario ci offre. Ci sarà sempre, spero, un posto come questo dove rifugiarsi a pensare, a guardare dentro noi stessi, non sempre fuori e gli altri come sempre facciamo. Ci servirà a capire come certi drammi hanno in fondo importanza relativa e a organizzare il grande amore che sarà necessario mettere nel fare le cose e nel comprendere gli altri, che sono, tutti, esattamente come noi.


E il bello è che queste due sono le montagne del crep nudo e cimon del cavallo che avevo dietro in Cansiglio ma che adesso sono viste da nord. Pensare a quanta gente si sta dannando l'anima a pochi km da qui, sembra tutto così incredibile e assurdo il mondo visto da quassù. Questo mio desiderio di stare da solo è visto spesso come una cosa malsana, da cui tenersi alla larga. Penso invece che se ciascuno di noi si prendesse un periodo più o meno lungo di solitudine, ma di quella relativamente seria, come questa, dopo una prima difficoltà, differente da persona a persona, il ritorno dagli altri sarebbe pieno di comprensione, di progetti, di entusiasmo per quello che di favoloso Nostro Signore ci ha regalato e che invece non sappiamo più vedere, riconoscere, apprezzare. Il mondo va male anche per questo. Anzi forse solo per questo. Dopo tutti questi anni sono abbastanza sicuro di questo. E mi spiace tanto per noi.


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