lunedì 25 marzo 2019

Sentier des douaniers - cap corse



Arrivo a Bastia, al tramonto, quante volte ho vissuto questo momento, 30, 40, chissà, ogni volta la stessa emozione, il sole scende dietro il col de teghime e se ne va a illuminare altre notti. Il dito si allunga verso nord a indicare la liguria, questa volta andiamo lassù in cima



Mai nulla di splendido é stato realizzato, se non da chi ha osato credere che dentro di sé ci fosse qualcosa di piú grande delle circostanze (B. Barton).


La spiaggia di tamarone, subito fuori macinaggio è la prima che si incontra sul sentiero dei doganieri, meno nota delle altrre che seguono, forse percè si può raggiungere in 4x4, per me è bellissima. Il suo colore che in alcuni punti tende al viola e la cornice di montagne restrostanti la rendono unica.


Le isole finocchiarola pullulano di puntini bianchi accucciati sui prati. Sono migliaia di gabbiani corsi pronti per nidificare. Questa riserva è nata per la loro protezione; più piccolo e debole del gabbiano reale, che tra l'altro si nutre anche delle sue uova, si ciba esclusivamente di pesce a differenza del collega che è un noto frequentatore di discariche, città e cassonetti vari.


Il bambino prima di parlare canta
prima di scrivere disegna
prima di stare in piedi danza
l'arte è fondamentale per l'espressione umana


La torre spezzata a metà di Santa Maria ogni anno è sempre più consumata dalle onde e dal vento. Chissà se un anno arriverò e non ci sarà più niente. O se la vedranno così anche Marta e Maddi. Fatto sta che è bellissima, un posto magico, con il posto di guardia che ancora, coraggiosamente, resiste a tutte le ingiurie degli anni.


Capandula dicono sia la più bella e, in effetti, è difficile da smentire un'affermazione del genere. Quello che sconvolge è il colore dell'acqua e anche qui quella tonalità violetta che ho visto solo da queste parti e qualche rara volta a creta. In questo periodo non c'è un anima in giro.


No road is long when dreams are big and sky is the limit. (Ashuhs world)
Aucune route n'est longue quand les rêves sont grands et que le ciel est la limite
جاده ای طولانی است زمانی که رویاها بزرگ و آسمان محدود است


Cala Francese, anche tappezzata di enormi cuscini di posidonia secca è splendida. Lo stagno retrodunale si ferma come sua consuetudine a pochi metri dal mare e le mucche se la spassano qui, a differenza delle alpi, è pieno di sale e a loro va bene così 



Ciascuna persona viene al mondo perché è chiamata. L’idea viene da Platone, dal mito di Er che egli pone alla fine della sua opera più nota, la Repubblica. In breve, l’idea è la seguente: prima della nascita, l’anima di ciascuno di noi sceglie un’immagine o disegno che poi vivremo sulla terra, e riceve un compagno che ci guidi quassù, un daimon, che è unico e tipico nostro. Tuttavia, nel venire al mondo, dimentichiamo tutto questo e crediamo di esserci venuti vuoti. È il daimon che ricorda il contenuto della nostra immagine, gli elementi del disegno prescelto, è lui dunque il portatore del nostro destino




Secondo Plotino (205-270 d.C.), il maggiore dei filosofi neoplatonici, noi ci siamo scelti il corpo, i genitori, il luogo e la situazione di vita adatti all’anima e corrispondenti, come racconta il mito, alla sua necessità. Come a dire che la mia situazione di vita, compresi il mio corpo e i miei genitori che magari adesso vorrei ripudiare, è stata scelta deliberatamente dalla mia anima, e se ora la scelta mi sembra incomprensibile, è perché ho dimenticato - James Hillman



Questa visione dall'alto dello sperone su cui è collocata la torre dell'agnello, panoramica di tutta strada per arrivare fin qui è a mio avviso uno dei più begli scenari costieri marini che mi sia mai stato dato di apprezzare. La serie di anse, di torri, la vista che sia allarga fino a capraia e l'elba con il monte capanne sullo sfondo a fare da guardia a tutto l'arcipelago toscano è davvero incomparabile.


E, svoltato l'angolo, ecco giraglia, l'isola simbolo di capo corso, il vecchio drago addormentato che sembra sia per muoversi da un momento all'altro. Sulla sua sommità il faro e la vecchia torre di guardia genovese. Quante volte ho passato ore a guardarla, di fronte al camper in quella che considero una delle più belle soste d'europa.



La torre dell'agnello, splendidamente restaurata è il punto di svolta dell'itinerario. Si passa dal versante orientale di capo corso alla sua sommità e lo sguardo si posa sui meravigliosi stagni retrodunali sottostanti, sulle dune di sabbia bianchissime posizionate così tanto all'interno da essere singolari e sorprendenti per questo tipo di ambiente a macchia mediterranea. E poi la vista che si spinge senza alcun limite fino a Barcaggio, ormai non troppo lontano, e poi a Tollare con la sua splendida torre prospiciente il porto. E su tutto le migliaia di tonalità di verde che, dicono, sia il colore con più sfumature possibili al mondo. Si, qui in effetti questa affermazione ha un senso.




Le torri genovesi, erette nel sedicesimo secolo vigilavano e annunciavano l’arrivo di barche corsare. Costituivano una rete poiché da ogni torre era possibile vedere in lontananza le due vicine e inviare segnali di luce. Dalla torre dell’agnello, ad esempio, si vede l’isola di capraia con la torre dello zenobito sopra cala rossa e fino alla dirimpettaia riva degli etruschi, in toscana. Di norma la guarnigione era composta da un capitano, da tre soldati di cui un artigliere e da un marinaio che aveva il compito di approvvigionare gli uomini.



Mai come in questo periodo mi sto focalizzando a come riprendermi il tempo. Tempo che, fino ad ora, per la maggior parte ho gettato a camminare sopra cammini che altri hanno fatto per me. Tempo che invece, da adesso e se ci sarà altro tempo, servirà a crerne di nuovi, unicamente miei, diversi dalla mode che ti pugnalano alle spalle, dagli oggetti che ti rubano l'anima, dalle notizie e dalle televisioni che ti fanno spendere il tempo per farti credere quello in cui la maggioranza crede. E non ho assolutamente più paura di morire la mia più grande paura adesso è quella di continuare a non vivere. Ci sono infinite emozioni in questo mondo che aspettano solo di essere vissute e non c'è cosa peggiore che rimpiangere di non avere vissuto il proprio tempo nella felicità. 



Non voglio più perdere neanche un minuto ad odiare a litigare a discutere, a sprecare il mio tempo che a questo punto è preziosissimo dietro persone che non mi vogliono più bene, soprattutto voglio andare via da qui e non voglio metterci più piede per un bel po di tempo, se sono nato in un posto questo non significa che la mia mente sia limitata a questa cultura così asfissiante. Le radici certo torneranno a farsi sentire, ma quando succederà le accontenterò ma con leggerezza senza essere forzato da centinaia di pressioni assurde e contrastanti.



Vorrei tanto circondarmi di anime invece che di oggetti, ma le anime si trovano in giro, dietro gli angoli più impensati, per noi uomini e donne, senza un orizzonte in movimento, non c'è possibilità di evoluzione alcuna.


Se al principio non mi trovi, insisti, se non sono in un posto, cerca in un altro.
Io mi fermo da qualche parte ad aspettarti.
(W.Whitman)



La spiaggia di Barcaggio, sempre straordinariamente bella, si tinge dei colori del crepuscolo mentre una gigantesca luna rossa di stampo extraterrestre sorge dietro punta del trattoio, in capraia. Le fioriture di asfodeli, di lavanda selvatica e di rosmarino si chiudono in previsione della notte ancora molto fredda da queste parti e in questo periodo. Ma, se si sta attenti e in silenzio, seduti sul soffice tappeto di posidonie secche, si può sentire il loro dolce effluvio che permea la notte in arrivo. In attesa delle stelle e dell'alba che da queste parti può sostituire il tramonto.


 A chi chiedeva cosa significasse la compassione Buddha disse di prendere un fiore e di distruggerlo tra le mani. Pestarlo con i piedi. Gettarlo lontano. Ecco allora, più che mai, che il suo profumo invade tutto intorno, anche chi lo ha massacrato, una riconoscenza di esistere che va oltre la vita stessa.


Solo una mezzoretta di sentiero unsice Barcaggio con Tollare che in questa stagione è quasi abbandonato. Il furgoncino del pane che arriva ogni giorno strombazzando è l'unico contatto con il mondo esterno, distante una ventina di km di strada stretta e a volte difficile. Le gallerie per le barche dei pescatori sono state trasformate in case per l'estate ma danno l'idea di essere abitate solo un paio di mesi all'anno. Adesso abbiamo trovato solo un paio di pescatori.


Dopo Tollare inizia il tratto impegnativo direzione centuri Port. Non ho neanche una foto di quel pezzo perchè è andata come è andata. Il vuoto di energia che mi sono creato in quella giornata me lo sto ancora portando dentro. Come abbia potuto pensare di adattare i miei parametri a gente sconosciuta che forse non era neanche in grado di apprezzare in pieno quello che vedeva perchè anche loro forzati da quello che pensavano essere una cosa che invece era stata pensata da altri per loro e che invece andava così oltre le proprie possibilità, tecniche, fisiche ma soprattutto mentali. Basta adesso.

mercoledì 6 marzo 2019

I viaggi di Jupiter

Pezzo di oggi Lunaspina di Ivano Fossati - Ascolta



Ho finito di leggere in questi giorni "I viaggi di Jupiter" di Ted Simon
Forse è il più bel libro di viaggio che abbia mai letto. Non so, dico sempre così quando ne finisco uno, ma penso che lui, nello scriverlo, ci ha messo veramente tutto il suo cuore, veramente tutto. Mi è piaciuto tanto. Ecco alcune frasi prese qua è la



Thoreau in prossimità del laghetto di Walden scrisse:
"Abbiamo una gran fretta di realizzare un telegrafo magnetico dal Maine al Texas; ma potrebbe darsi che il Maine e il Texas non abbiano nulla di importante da dirsi."



Se Thoreau vivesse oggi, avrebbe la piena conferma dei suoi timori. Le notizie fulminee vengono immediatamente superate. Soltanto le idee più banali possono varcare con successo grandi distanze alla velocità della luce. E qualsiasi cosa viaggi molto lontano e molto rapidamente, difficilmente merita di essere trasportata, in particolar modo il turista.



Forse vi sono uomini senza fantasmi alle calcagna che in una nube temporalesca, vedono solo correnti ascensionali e vapore acqueo. Io comunque non mi cambierei con alcuno di loro.



Quel poco di grandiosità che fiorisce nella mia vita fiorisce dai miei miseri inizi. I momenti di serenità che conosco sono mille volte più preziosi perchè si tratta di interludi....



...ricordo i miei tentativi impacciati di simulare la normalità, e i disperati tradimenti della mia indole per evitare di venire smascherato. Poi la graduale scoperta che anche altri si contorcevano e cedevano sotto le stesse tensioni, e che, dietro l'apparente conformismo della vita quotidiana, si celava un mondo in cui ogni cosa era "l'opposto, originale, strana"



Cominciò allora un lungo apprendistato per divenire qualcosa di certo a buon diritto, da cui vedere ed essere veduto. E, in seguito, venne la ricerca di rapporti, liberamente offerti e accettati,  a conferma del fatto che il mondo e io, tutto sommato, eravamo fatti uno per l'altro.



Per qualche tempo, assorbito dal materialismo di Los Angeles, tale da ingannare la mente, avevo dimenticato i 48000 km di pianure, montagne, fiumi, foreste, deserti, cieli stelle: ma non sarebbero mai potuti essere cancellati dal mio subcosciente.



Come accade per la musica, potevano essere ignorati per qualche tempo, nel corso di qualche entusiasmo a breve termine, ma la brama cresceva silenziosamente entro di me finchè qualcosa di lieve come il profumo di un pino o alcune note di pianoforte mi avvertivano che ero pericolosamente vicino a morire di inedia



Considerai questa esperienza una parabola sulla vita, ritenendo che, fino a quando facevo quel che facevo con tutto il cuore, ogni cosa sarebbe potuta soltanto andare bene e, se c'era sofferenza, anch'essa doveva condurre a qualcosa di meglio. La sofferenza sarebbe stata inevitabile. Il viaggio doveva essere portato a termine.


Una volta di più, il Viaggio avanzava pretese voraci su di me. Avevo l'impressione di essermi dedicato a un sacerdozio.


"Per quale ragione sta compiendo questo lungo viaggio?"
"Per sapere" era stata la mia risposta, perchè mi stancavano ormai le consuete, prolisse, spiegazioni
"Ma cosa vuole sapere?" aveva insistito lui
"Voglio sapere perchè lo sto compiendo"...


...Avevo scoperto, tutto sommato, perchè stavo compiendo il Viaggio?
Mi sembrava che vi fossero stati momenti, in quei quattro anni, durante i quali avevo saputo, i momenti nei quali il Viaggio non richiedeva alcuna giustificazione


Non mi occorreva, allora, alcuna spiegazione migliore, del Viaggio, che quella di trovarmi esattamente dove mi trovavo, e di sapere quel che sapevo. Quelli erano i momenti in cui mi sentivo colmo di naturale saggezza, e bussavo alla porta stessa del cielo. I giorni di Jupiter.


Potrei dire alla gente di rifiutarsi di avere paura e di cercare di fare sempre ciò che è giusto. Ci è stata data una bussola nel cuore, capace di guidarci verso ogni successo nella vita


Nel frattempo faccio molti sogni. Sogno spesso di viaggiare sul duro e rosso suolo di una vasta foresta, sotto un'alta tenda di un verde traslucido, che si estende a non finire. Una foresta incantata, forse, dove gli uomini possono, a volte, ancora divertirsi a essere déi.


ted simon