domenica 12 maggio 2019

Tenerife


Masca, sembra la Machu Picchu delle canarie, arroccata com'è su quello sperone che domina il barranco, verdissima, spopolata, selvaggia, così difficile da raggiungere con quella strada da incubo su centinaia di precipizi senza fondo


Ci sono km di sentieri da percorrere, alcuni scendono fino al mare percorrendo il barranco de masca. In fondo dalla piccola spiaggia un servizio di battelli porta a los gigantes, qui è un'eterna primavera, la temperatura è perfetta in questo periodo ed è pieno di fiori in gran parte a me sconosciuti


Le piccole casette appollaiate ovunque con il loro orto che ruba lo spazio alle montagne che qui sono particolarmente impervie e instabili. Ho conosciuti diversi italiani che si sono trasferiti qui in cerca di fortuna. Stanotte ho dormito da Federico, di Genova, in liguria non ce la faceva a realizzare il suo sogno di imprenditore dell'accoglienza ma qui ci è riuscito. 


La sua casa Giuliana a Charco del Pino è un esempio di vecchia finca (casa d'epoca) restaurata con attenzione lasciando intatti i pavimenti e soffitti di pino canaro che regalano al luogo una calda atmosfera antica. La sua gentilezza, la sua accoglienza il suo parlare con quella calata ligure che a me piace tanto; ero appena arrivato e, visto che non ero proprio dell'umore giusto, mi ha aiutato tantissimo ad entrare nello spirito di questo viaggio che poi è stato uno dei più belli che abbia mai fatto


Il sipario da los gigantes offre diverse quinte di montagne straordinarie, altissime che precipitano direttamente nell'oceano atlantico. Per apprezzare la cosa ho preso una barca super turistica ma abbastanza economica, come tutto da queste parti, che porta, se si è fortunati, a vedere i delfini e le balene nuotare a pochi metri. E' stato indimentcabile, li avevo già visti a sud di capraia ma erano stenelle, qui sono grandissimi e le balene poi gigantesche, scorrono con movimenti sincronici attraversando la superfice del mare, lucidi di acqua e felici di essere li. Bellissimi.


Non bisogna mai dimenticare che Tenerife è un gigantesco vulcano spento e le sue rocce nere di lava sono ovunque. Sprazzi di fiori colorati però ingentiliscono questa asprezza e il contrasto con l'azzurro del mare crea ovunque scenari straordinari.


Qui siamo in un altro dei punti selvaggi e meno noti di quest'isola che spesso sembra essere ricordata solo per l'edificazione selvaggia e la vita notturna e invece conserva ancora angoli di una suggestiva e remota bellezza. Capo teno con il suo bellissimo faro.


Sul mio diario ho scritto " anche in questo periodo di grande disillusione in fondo nutro sempre la speranza che ci sia ancora qualcosa di nuovo da vedere, da scoprire, da conoscere, panorami, persone, fiori, cammini. Spero anche che questo viaggio intrapreso in un momento così particolare e difficile possa servire tra cesura tra questo presente che non mi va più bene e un futuro che deve essere quello che voglio io, ancora più semplice e luminoso di quello che oso sperare"



Se fosse veramente possibile imparare ad accettare e perfino a dare il benvenuto alle cose della vita che finiscono, è possibile scoprire che il sentimento di vuoto, che inizialmente crea grande disagio, si trasforma in un grande senso di spazio interiore, di profonda pace. Morendo tutti i giorni un po, ci si apre alla vita.



Qua sotto l'albero del drago (dracena draco) è forse il simbolo vegetale più importante di Tenerife. Ha una crescita estremamente lenta, e si calcola che impieghi circa un decennio per raggiungere l'altezza di appena un metro. Dracaena draco non mostra anelli annuali e l'età può essere stimata solo in base al numero di suddivisioni dei rami. Gli esemplari più antichi si ritiene possano essere millenari come il più antico esemplare vivente che si trova nella zona nord-occidentale dell'isola.



Quanti fiori, piante, insetti, lucertole, assolutamente sconosciuti. Basta cambiare latitudine di pochi gradi e il mondo appare così diverso e la natura così piena di immaginazione, di fantasia, di grazia, di bellezza.


Nulla va mai via finché non ci ha insegnato ciò che abbiamo bisogno di sapere.
(Pema Chödrön)



Dopo aver vistio captain fantastic mi sono chiesto chie era Noam Chomsky e ho trovato queste 10 strategie della manipolazione mediatica da lui elaborate

1-La strategia della distrazione
Consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti attraverso un fiume di informazioni irrilevanti.
“Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza. Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).


2- Creare problemi e poi offrire le soluzioni
Si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare.
Non occorrono esempi, stiamo già pensando tutti alla stessa cosa.




3- La strategia della gradualità
Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, lentamente ma continuamente.
Si pensi al nuovo modello neoliberista imposto durante i decenni degli anni 80 e 90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari scollati dalla realtà, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta.



Un altro degli ambienti più belli di Tenerife, direi forse il più straordinario, è il Teide. Con i suoi quasi 4000 metri è la montagna più alta di tutta la spagna (!) e si trova qui, in oceano atlantico, di fronte alle cosate del Marocco, dove qualche anno fa sono passato in camper diretto verso il confine della mauritania.


Sembra infatti di essere finiti sulla luna o su marte, non saprei, qualcosa di veramente unico che ho visto solo da queste parti. Lo sguardo si perde in quest'immensità di rocce, vulcani, caldere giganti a perdita d'occhio. E poi i colori. Straordinari. Tutti i toni del giallo, ocra rosso, tessuti ricamati. A queste quote poi la luce è straordinariamente nitida e brillante. Solo in foto da satellite o da un aereo si può apprezzare cosa significa questo vulcano spento in mezzo all'oceano che hanno chiamato Tenerife.


4- La strategia del differire
Far accettare una decisione impopolare è quella presentandola come “dolorosa e inevitabile”, ottenendo l’accettazione pubblica, nel momento, per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato.


5- Rivolgersi al pubblico come ai bambini
“Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, lei tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno (Rif. “Armi silenziosi per guerre tranquille”).


6- Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione
Sfruttare l’emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un’analisi razionale e, infine, il senso critico dell’individuo.



7- Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità
“La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza dell’ignoranza che pianifica tra le classi inferiori e le classi superiori sia, e rimanga, impossibile da colmare dalle classi inferiori”.



Qui è pieno di canarini. Sono verdi. Con il loro volo e soprattutto con il loro canto abbelliscono, se ancora ce ne fosse bisogno, ogni cosa.


Anche a queste altezza, siamo a quasi a 2500, i fiori con i loro colori riescono ad uscire dalla pomice e a rendere questo posto così lunare di nuovo profondamente terrestre


I sentieri del parco sono segnatissimi, impossibile perdersi, ci sono almeno una ventina di itinerari, alcuni anche lunghissimi, che percorrono in lungo e in largo le pendici di questo stupefacente ambiente vulcanico di alta quota.


Ci sono stato due volte sul teide, a distanza di quasi una settimana, ed entrambe le volte a metà pomeriggio e nuvole portate dall'umidità del mare hanno formato un soffice tappeto sulle terre circostanti. Come essere in volo. La luce del sole qui è fortissima e occorre stare attenti e coprirsi o almeno abituarsi a poco a poco.


La mia mitica hyundai i-10, ottimo mezzo per girare tutta l'isola


8- Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità
Spingere il pubblico a ritenere che è la cosa più comune essere mediocri e volare basso.



9- Il Senso di colpa
Far credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e s’incolpa, cosa che crea a sua volta l’inibizione della sua azione. E senza azione non c’è rivoluzione.




10- Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscano
Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato un divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti. Il sistema è riuscito a conoscere meglio l’individuo comune di quanto egli stesso si conosca. Questo significa che può esercitare un controllo maggiore di quello che lo stesso individuo eserciti su sé stesso.



Qua sotto il villaggio di Sant Andres, le cui abitazioni sembrano gettate sul fianco della montagna come dadi colorati. Situato a una decina di km da Santa Cruz introduce il fantastico mondo dei monti Anaga, l'ultima delle zone selvagge dell'isola che ancora mi resta da vistare


Qua sotto la spiaggia, totalmente artificiale, di Las teresitas, che crea tramite un terrapieno e dei frangiflutti quella che da queste parti chiamano una "piscinas" cioè una zona dove è possibile fare il bagno senza incorrere nella furia e nelle correnti dell'oceano atlantico.


Salendo verso i monti Anaga il paesaggio si fa via via più imponente e suggestivo, sembra incredibile che a così poca distanza da Santa Cruz, centro commerciale e amministrativo dell'isola, dove attraccano decine di navi da crociera alla settimana piene di migliaia di turisti giornalieri e  frettolosi possa essitere una zona così selvaggia e impervia, che dicono essere la più antica dell'isola.


Il percorso costiero che ho scelto è vario e suggestivo anche se, come al solito, tendo a esagerare in lunghezza e dislivello e sono arrivato preciso prima di crollare al suolo. Per fortuna a metà ho trovato un mini villaggio con una specie di bar posada che faceva qualche piatto tipo di queste parti, semplice ma estremamente corroborante.


Ci sono lungo il mare case isolate e anche interi nuclei, adesso disabitati, ma una volta popolati da intere famiglie. Raggiungibili solo via mare, quando è possibile cioè raramente mi sembra, o via terra ma con molte ore di cammino. La gente che abitava questi posti remoti aveva terrazzato interi versanti di montagne colossali e ancora si vedono i resti di ciò che coltivavano: ulivi, agrumi, palme, banani.


Durante il cammino si vedono scorci preziosi della altre 5 perle che compongono questa collana: 
Fuerteventura, Gran Canaria, Lanzarote e La Graciosa, La Palma, La Gomera, e El Hierro






“There is only one person you will have to bear for the rest of your life: yourself. That’s why being alone is so difficult. Even in the mountains, and not just because of safety. Being alone strips you naked, it makes you understand who you are, what is your value, the things that matter in life”.
Hansjörg Auer  (Zams, 18 febbraio 1984Howse Peak, 16 aprile 2019)


Sono salito e sceso al/dal Teide da tutti i versanti dell'isola e dovunque il vulcano è circondato da immense foreste di pini prima e  di  Laurisilva poi, ("foresta di lauri")  che raggiungono i 40 metri di altezza. Sono una preziosa reliquia delle foreste plioceniche subtropicali.



Qualche altra cartolina dell'isola, qua sopra capo Teno e sotto una panoramica con il faro, sullo sfondo La Gomera, bellissimo posto che, assieme al El Hierro, spero di tornare a visitare.


Never let the sadness of your past and the fear of your future ruin the happiness of your present


The one who choose to love us despite all our flaws are the one who are really going to stay (Dhiman)


A queste quote si passa dal caldo torrido al freddo glaciale in un istante


Un'altro incontro memorabile è stato quello con Franco, il proprietario sardo, della finca bellavista, alta e straordinariamente panoramica sopra Santa Cruz. Si tratta di un loft open space arredato con il minimo indispensabile, come piace a me; ho pensato che se proprio dovessi abitare in città vorrei tanto abitare in un posto così. Sonmo stato molto bene qui, ho passato 5 serate, notti e mattinate da sogno in questo posto e spero tanto di poterci tornare


Quando arrivava il buio la città, sotto di me, si accendeva di migliaia di luci e nel porto la vita non si fermava mai, navi che arrivavano e partivano ad ogni ora della notte. 


Non tiravo neanche le tende da come mi piaceva vedere la città dall'alto, le stelle e poi l'alba al mattino con il sole che inondava la stanza di luce.


L'auditorio di Tenerife progettato dal 1991 dall'architetto Santiago Calatrava e finito di costruire nel 2003. Situato di fronte all'oceano è uno degli edifici più emblematici dell'architettura spagnola.


Santa Cruz dalla finca bellavista, di primo mattino


Playa draguillo, raggiungibile in un paio d'ore a piedi con una splendida camminata



“La solitudine è ascoltare il vento e non poterlo raccontare a nessuno.” Jim Morrison


E questa nostra vita, via dalla folla, trova
lingue negli alberi, libri nei ruscelli,
prediche nelle pietre, e ovunque il bene.
💚
William Shakespeare


Panoramica dei monti Anaga dal passo