lunedì 25 marzo 2013

..la montagna è una febbre


M.te sernio dal terrazzo di cabia

“La montagna è una febbre che ti prende da giovane e ti resta dentro, anche se il mondo va cambiando intorno a te, anche se i muscoli un giorno dicono basta e la famiglia reclama i tuoi spazi, e forse altre ragioni di vita meno egoistiche e più nobili vengono a sovrapporsi nel corso del tempo. Nonostante tutto alpinisti si resta, e da alpinisti, fino all’ultimo, si continua ad osservare le montagne con sguardo obliquo, cercando vie di salita, vagliando i colori e la grana della roccia, soppesando le condizioni del ghiaccio nell’algida luce di un’alba o nel riverbero di un tramonto. L’attaccamento alle pareti non si misura con gli anni e forse nemmeno con l’azione. Si misura con la passione. Questo è il fantastico, enigmatico, umanamente folle e follemente umano fascino della montagna, dove non ha senso ciò che si vede, ma solo quello che non si vede. Quella fiammella che gli alpinisti si portano dentro cercando di non scottarsi troppo.” (Enrico Camanni).


M.te amariana dal terrazzo di cabia

“Sarà solo un attimo: un attimo di grande chiarezza e una sensazione pacificante; immerso nella consolante vastità dell'universo, l'uomo non la guarderà, ne farà parte.” (Nives Meroi)


“Quest'universo dell'alta quota mi entra nella pelle senza che riesca ad analizzarlo, come se affogassi, inesorabilmente, nell'immensità.” (Pierre Beghin)


“Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà.” (Bernardo di Chiaravalle)

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