sabato 10 gennaio 2015

...in Cansiglio, a dicembre



Questo è lo spettacolo che si presenta a chi entra in altopiano del Cansiglio passando da Vittorio Veneto. Un altro mondo. Ho pensato ancora una volta che a così poca strada da casa ci sono degli spettacoli naturali unici che uno neanche si immagina. Basta partire.
I prati verdi fanno da contrappunto alla neve delle montagne. I rami secchi dei faggi ci avvisano che l'inverno è arrivato ma questo è inverno?


Crep nudo e cimon del cavallo al tramonto. E' il 21 dicembre ma l'inverno sembra non essere ancora arrivato. Alla fine di ottobre dovevo essere qui, poi però per una serie di motivi, pur essendo partito, non ero riuscito neanche ad arrivare. Mai avrei pensato che due mesi dopo avrei potuto salire ancora qui in camper. Sono felice però di esserci riuscito. E' come se un tassello mancante fosse rientrato al suo posto. Mi piace quando succede, mi distruggo quando non avviene. E' un brutto lato del mio carattere, non riesco a aspettare il momento giusto. Tempo al tempo. Ogni cosa a suo tempo.


Guardavo comunque ogni giorno il meteo, sempre fantastico, consapevole del fatto che alla prima piccola nevicata, avrei dovuto lasciare il camper e passare a riprenderlo a maggio quando si sarebbe sciolta la neve. Gli unici esseri viventi sono i cacciatori di cervi con cui, nonostante tutto, scambio sempre qualche parola. Sembrano brave persone, peccato per il fucile. Ci sono cavalli bradi sotto il camper ma la sera se ne vanno, non so dove, e tornano al mattino.


Questo è lo spettacolo che si presenta ogni santo giorno dalla finestra della mia mansarda. La pianura del veneto si stende ai miei piedi, aspettando i primi raggi del sole per uscire dalle nebbie mattutine. L'inversione termica è prepotente: sotto zero in pianura, 10 gradi in alto. Una bellezza! La notte invece scende sempre sotto zero. Il cielo è sempre terso.


Anche la sera è favolosa, ogni sera. Anche qui, verso le 16.45 di ogni santo giorno il sole tramontando accende di rosso ogni cosa. Tutto sembra prendere fuoco, gli alberi, le foglie, le nubi e le montagne. E' una consolazione serale, la solitudine che mi avvolge diventa più dolce e le tenebre incombenti fanno meno paura. MI avvolge una dolcezza triste ma serena, una pace che, anche in assenza di chiarezza di intenti precisi, rende il futuro meno incerto, quasi felice, e le notti sono un viaggio solitario e silenzioso dentro quello che mi è successo con degli sguardi sorprendenti su quello che mi succederà.



Da qualche tempo, anche qui per una serie di motivi, per la prima volta nella mia vita, leggo il mio oroscopo per sapere cosa mi aspetta e devo dire che, incredibilmente, si adatta perfettamente alla situazione!! Questo è quello di quella sera:

Gemelli
21 maggio-20 giugno

Quasi tutti abbiamo nell’armadio diverse cose che non mettiamo mai. Succede anche a te? Perché? Pensi che un giorno torneranno a piacerti? Speri che conservandole non proverai il rimorso di aver sprecato soldi? In conformità con i presagi astrali, ti invito a fare un bel repulisti. Confessa a te stesso che quei vestiti non ti servono più e liberatene. E visto che ci sei, perché non fai la stessa cosa in altri campi della tua vita?





Per il camper ho sempre trovato una serie di soste favolose, che andranno ripetute anche in estate!, raggiungibili con relativa facilità, tranquille e silenziose, l'acqua non lontana e la notte sento sempre i cervi che girano intorno, mi fanno compagnia con il loro respiro regolare, cadenzato. Occorre dire che qui il silenzio è molto pesante, forse uno dei più solidi mai sentiti. A volte accendo l'unica radio che riesco a sentire, radio 2 con lillo e greg, per non impazzire per la mancanza di rumore. Quando poi la spengo però torna a farsi vivo il rumore del cuore: tunf, tunf, tunf...


La notte è molto lunga, dalle 17.30 è già buio pesto fino alle 7.00 , e allora ho ripreso a leggere molto, come un tempo, quando ero più giovane. Ecco, leggere libri e ascoltare la radio, due cose che vanno perdute e che qui trovano ancora il loro valore. Stasera questa è la frase, terribilmente vera e bella, che mi sono scritto sul diario di bordo, è presa dal sempreverde: "piccolo principe": 

Certo che ti farò del male. Certo che me ne farai. Certo che ce ne faremo. Ma questa è la condizione stessa dell’esistenza. Farsi primavera, significa accettare il rischio dell’inverno. Farsi presenza, significa accettare il rischio dell’assenza..

-Antoine de Saint-Exupéry


 



La salita di misto alla forcella Laste (2370) - che occorre precisare con una punta di orgoglio è compiuta in solitaria invernale - si preannuncia impegnativa perchè da subito la neve non sembra trasformata e ci sono tratti di vetrato. Ma in realtà oggi si arriva bene fino in cima senza ramponi. Lo spettacolo al bivacco sopra il rifugio Semenza è mitico. Decine di cime, dalle dolomiti alle alpi carniche e giulie, si mostrano oggi in tutto il loro splendore. Ci sono probabilmente una quindicina di gradi sottozero e levarmi il guanto per fare la foto ha significato un semicongelamento del pollice che ha ripreso a funzionare solo tempo dopo! Nella discesa un pò di cautela solo sotto il rifugio dove alcuni di coni di valanga sono scesi apparentemente qualche giorno fa.



A questa foto sono particolarmente affezionato. Stavo scendendo dalla forcella sotto il cimon del cavallo, dopo la lunga salita che aveva impegnato tutta la giornata. Erano già le 16.30 e la giornata volgeva ormai al termine ma il camper non era così lontano. Si erano formate un pò di nuvole che coprivano il sole che però tramontando è riuscito a infilare i suoi raggi, lungo la linea dell'orizzonte. Tutto ha preso immediatamente colore, si è trattato di non più di una decina di minuti, ma assolutamente indimenticabili. La luce rosa, calda e ovattata di questo tramonto dicembrino ha riempito la scena, dipingendo, e non sto esagerando, ogni singolo filo d'erba. Anche se ero solo, sentivo di non esserlo in armonia con tutte le creature dell'universo.


Dopo qualche giorno in Cansiglio passo in val Cimoliana, mio grande amore. Anche qui ci sono le condizioni per un soggiorno davvero incredibile in questa stagione. Solo lo scorso anno da queste parti e in questo periodo c'erano metri di neve e temperature glaciali.  Questo posto sarebbe stato irraggiungibile a piedi, figuriamoci in camper! Roba da non credere. Questa nella foto è casera Lodina, un paio d'ore dal ponte compòl. E' la più bella casera che ho visto sulle alpi. E ne ho viste tante. Non solo per il panorama dietro con il duranno che sembra il cervino da Zermatt, quanto per l'atmosfera che si respira, magica unica, sconvolgente. Dovrò assolutamente tornarci e dormire in tenda sul magnifico prato che la circonda.


Intanto come ogni sera il nostro pianeta ruota lentamente attorno al sole che scende sull'orizzonte con il suo magico seguito di luci, riflessi e colori. E le nebbie si rovesciano dalla pianura, che questa volta è quella friulana. La mia terra. Alla quale gli eventi e la vita mi hanno sottratto, rubato, ma dove sicuramente, presto tornerò. Uno spettacolo unico, raro, prezioso. La solitudine si fa meno pesante, i brutti ricordi che ultimamente hanno superato quelli belli, si attenuano, come ovattati da queste nubi serali, e resta solo la consapevolezza di come noi tutti siamo ospiti benvoluti di questa meravigliosa terra, nonostante tutti i nostri tentativi di distruggere quello che di bello, unico e necessario ci offre. Ci sarà sempre, spero, un posto come questo dove rifugiarsi a pensare, a guardare dentro noi stessi, non sempre fuori e gli altri come sempre facciamo. Ci servirà a capire come certi drammi hanno in fondo importanza relativa e a organizzare il grande amore che sarà necessario mettere nel fare le cose e nel comprendere gli altri, che sono, tutti, esattamente come noi.


E il bello è che queste due sono le montagne del crep nudo e cimon del cavallo che avevo dietro in Cansiglio ma che adesso sono viste da nord. Pensare a quanta gente si sta dannando l'anima a pochi km da qui, sembra tutto così incredibile e assurdo il mondo visto da quassù. Questo mio desiderio di stare da solo è visto spesso come una cosa malsana, da cui tenersi alla larga. Penso invece che se ciascuno di noi si prendesse un periodo più o meno lungo di solitudine, ma di quella relativamente seria, come questa, dopo una prima difficoltà, differente da persona a persona, il ritorno dagli altri sarebbe pieno di comprensione, di progetti, di entusiasmo per quello che di favoloso Nostro Signore ci ha regalato e che invece non sappiamo più vedere, riconoscere, apprezzare. Il mondo va male anche per questo. Anzi forse solo per questo. Dopo tutti questi anni sono abbastanza sicuro di questo. E mi spiace tanto per noi.


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