sabato 14 aprile 2012

...niente è fermo in questo mondo


Isola di Tavolara, Sardegna, Aprile 2012, ci hanno scaricato con un gommone e siamo rimasti soli, con le capre selvatiche. Sopra di noi c'è una montagna immensa che ricorda le dolomiti, attorno centinaia di gabbiani. Fiori ovunque. Voglio restare qui.


"...questa roba non serve a niente, non c'è niente da conquistare al di fuori degli istinti naturali che abbiamo perso. Se gli uomini vogliono sopravvivere devono imparare a stare insieme, per stare insieme devono imparare a condividere ogni cosa [...].
Continuiamo a comportarci come se fossimo Dei anche se ogni giorno dobbiamo scendere dalle nostre divine altezze per scaricare gli escrementi come qualsiasi altro animale; continuiamo a far finta di essere immortali.
Ti sei mai chiesto perchè gli uomini davanti alla morte si comportano come se fosse un evento straordinario e brutale? Te lo dico io perchè, perchè tutti in fondo pensiamo di essere eterni, senza fine, perchè ci piace vivere e perchè la vita in sè appare come un'immagine ferma."



Spiaggia di Berchida, Sardegna, Aprile 2012, il sole sta scomparendo alle nostre spalle, la spiaggia è morbida come il velluto. Questa notte pioverà molto forte, al mattino nasceranno milioni di fiori.

"Ma niente è fermo in questo mondo, l'hanno capito tutte le specie viventi tranne noi, creature indegne e insignificanti... per questo abbiamo inventato Dio, il paradiso, la  vita eterna, perchè non riusciamo a percepire il fatto che ogni nostro respiro, ogni nostra esperienza, nasce dalla natura e ritorna nella natura, e si trasforma nella sostanza che dà vita ad altre creature...questo è Dio, questo è il paradiso, questa è la vita eterna, ma non dipende da noi, non siamo figure centrali, possiamo solo contribuire a mandare avanti questo mondo senza rovinarlo.."


Cala Branchida, "Tahiti", Sardegna, Aprile2012, come questi fiori niente è eterno, tra pochi mesi qui sarà un deserto, ma questo eterno rinnovarsi è anche la parte migliore. Senza movimento, senza nuvole, senza vento non ci sarebbe vita.

Qui sono riportati i frammenti di quanto ha detto il nonno di Nicolai Lilin al nipote in Siberia, tratto da "Il respiro del Buio" Einaudi 2011.



Nicolai Lilin ha origini siberiane e ha vissuto in Transnistria fino al 2003 e da allora vive in Italia, in provincia di Cuneo. Lavora a Milano e scrive in lingua italiana. Dopo le esperienze di guerra in cecenia si è sposato con una donna italiana ed è padre di una figlia.Oltre all'attività principale di scrittore gestisce anche un laboratorio di disegno e tatuaggio tradizionale siberiano a Milano

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