sabato 3 novembre 2018

Tauri



I tauri. Così vicini eppure così selvaggi e appartati. E' già la terza volta che frequento questo gruppo e ogni volta è una sorpresa. Montagne altissime fanno da contorno a paesi incantevoli, laghi che riflettono il cielo, la neve che può sempre venir giù anche a metà di agosto. Montagne incantate.


Ci sono dei posti, come questo nella foto, estremamente isolati ma allo stesso tempo estremamente tranquilli e per nulla minacciosi, come altre volte invece, altri posti in cui ho avuto questa sensazione. Qui sembra che non possa mai succedere niente di male, tutto è in equilibrio e se si eccettua la strada senza anima viva, è lasciato in pace. Lasciatemi qui.


Se ti sei innamorato una volta, sai ormai distinguere la vita dalla sopravvivenza. Solo l’amore, con la vibrazione delle sue folgorazioni, può favorire quel cedimento della mente che è necessario, perché la roccaforte della ragione, a differenza del cuore, è incapace di sfiorare la verità senza possederla. (Umberto Galimberti)




Se ti sei innamorato una volta, sai ormai distinguere la vita da ciò che è supporto biologico e sentimentalismo, sai ormai distinguere la vita dalla sopravvivenza. Sai che la sopravvivenza significa vita senza senso e sensibilità, una morte strisciante: mangi il pane e non ti tieni in piedi, bevi acqua e non ti disseti, tocchi le cose e non le senti al tatto, annusi il fiore e il suo profumo non arriva alla tua anima. UG




Se però l’amato è accanto a te, tutto, improvvisamente, risorge, e la vita ti inonda con tale forza che ritieni il vaso di argilla della tua esistenza incapace a sostenerla. Non parlo di sentimentalismi e di slanci mistici, ma della vita, che solo allora diventa reale e tangibile, come se fossero cadute squame dai tuoi occhi e tutto, attorno a te, si manifestasse per la prima volta, ogni suono venisse udito per la prima volta, e il tatto fremesse di gioia alla prima percezione delle cose. UG





“solo se esci dal tuo Io, sia pure per gli occhi belli di una zingara, sai cosa domandi a Dio e perché corri dietro di Lui.” Christos Yannaras (da Variazioni sul Cantico dei cantici, 1989)»



Per arrivare qui da dove ho lasciato il camper, un bellissimo posto tra l'altro, occorre prendere una piattaforma a cremagliera e due bus che percorrono una strettissima stradina di montagna e delle gallerie da incubo che fanno da servizio alla diga. In cima il panorama è strepitoso, abbagliante. E' il 20 di agosto e la neve che da due giorni è caduta abbondantemente nanche a bassa quota ammanta tutto di un bianco splendore.


L’uomo di oggi è oberato di nozioni che riguardano il mondo esterno, ma poco e nulla sa su quanto avviene nel suo mondo interiore. È un assoluto analfabeta sulle cose che forse più contano e che lo riguardano da vicino. È arrivato al punto di smettere di cantare: cantano per lui i divi dello spettacolo. È arrivato al punto di non giocare più al pallone: lo fanno per lui le varie squadre infarcite di campioni. SERGEJ FILONOV


Penso che una delle cose che mi ha segnato di più in questo 2018 sia stato il voler ritornare a casa, a cabia anzi, perchè io al momento io non ho una casa, dopo aver firmato la dimissione volontaria, per non voler essere operato di urgenza per appendicite acuta con sospetto di peritonite. Mi ha segnato non tanto perchè ritenga di aver avuto ragione di un sistema sanitario a volte assurdo come quello attuale o per sfiducia dei medici, che invece a tolmezzo ho trovato competenti e gentili. Ma quanto perchè in quella stanza, mentre digiunavo per giorni e giorni, mi sono sentito veramente solo. Totalmente solo. Abbandonato a me stesso e alle mie scelte che quasi tutti, consideravano sconsiderate, folli. Aggredito dal sistema sociale che mi vuole bene ma che non comprende scelte differenti da quelle imposte imposte dal sentire comune. Che a volte va in direzione opposta a una pur minima comprensione di come siamo fatti e del mondo che ostinatamente vive intorno a noi secono le SUE di regole. Per la maggior parte indifferenti alla natura e ai suoi comandamenti. Quasi tutte le telefonate erano di accusa, di minacce velate blandite da affetto, di visioni pessismistiche e senza speranza. La fortuna di essere in paese, in qualche modo al sicuro, ha reso possibile questa guarigione che potrà essere un caso isolato, magari fortunato, ma che tanto contribuirà a farmi essere quello che sarò. Altrove non so come sarebbe andata a finire. E la cosa ancora più angosciante è che quando poi ho superato il momento critico ancora una volta quasi nessuno ha ammesso che ci siano altre possibilità, quasi nessuno ha ammesso che la vita non è è legata alle regole che ci siamo imposti in anni di cieca obbedienza. E allora ho capito tantissime cose, di come a volte siamo ciechi, i nostri occhi non vedono quello che è invece evidente preferendo vedere quello che invece altri occhi potrebbero guardare.



Il sistema medico convenzionale commette il solito errore di puntare tutto sulla cura del sintomo.

Il sistema medico ricorre all’uso di farmaci che non risolvono il problema e che causano ovviamente effetti collaterali.
Il sistema medico ammette di non conoscere le cause della malattia e non si dà nemmeno la pena di indagare a fondo su di esse.
Il sistema medico dà per scontato che il corpo umano sia in balia del male e non abbia qualità autoguarenti, e questo diventa un grave disconoscimento delle leggi naturali e delle guarigioni accertate che avvengono in concreto, impedendo nel contempo di concepire metodi rimediali adatti a favorire la remissione naturale. (Valdo Vaccaro)




Alcuni farmaci dovrebbero sì essere assunti, ma solo in casi estremi, quando è veramente necessario. Mai l’uomo si è allontanato così tanto dalla natura nella sua storia. VV




La scienza medica incolpa le epidemie e accentra le sue forze contro i microbi. Ma la natura non commette errori e nulla contiene di superfluo. I microbi sono sempre esistiti. Non hanno mai impedito di vivere né agli animali né agli esseri umani. VV



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