sabato 14 ottobre 2017

Alpago a fine settembre






Fine settembre, con in tasca già il biglietto per il Nepal parto per raggiungere il mio posticino in Cansiglio, dove ero stato, sempre da solo, i giorni di Natale del 2014. Giorni burrascosi. Adesso sono qui con uno spirito piuttosto diverso, sempre malinconico, soprattutto al ricordo di quei giorni, ma più pronto ad assorbire l'energia rigenerante di questo posto fantastico.



Il ritmo della giornata è facilmente stabilito: sveglia con le prime luci del sole che filtrano dalle tendine, colazione, un po di lavoro tra mail e FB, poi parto per il giro, rientro quando il sole finisce il suo corso sopra l'orizzonte tingendo tutto di rosso e colorando le nubi che coprono il bellunese di 1000 sfumature differenti, un buon libro, gli ultimi pensieri, un po di yoga, la meditazione e poi dormo. Tutto qui. Semplice no?




Assegna a ogni parola radici nel cuore



Non è possibile eliminare l'errore ne i suoi effetti ma è invece possibile riconciliarsi con se stessi accettando qualsiasi cosa abbiamo fatto in quel particolare momento e in quelle particolari contingenze. Quanto tempo per capirlo.


Ho sempre camminato molto e vorrei continuare a farlo, per affacciarmi a balconi sempre differenti



Il bivacco delle laste, tornare in questo posto è sempre un piacere e ho come il sospetto che ci dormirò anche una notte o l'altra. Da qui lo spettacolo sulle dolomiti orientali è superbo.



"Il significato della mia esistenza è che la vita mi ha posto un problema. O, viceversa, io stesso rappresento un problema che è stato posto al mondo, e devo dare la mia risposta, perché altrimenti mi devo contentare della risposta del mondo."

C.G.JUNG


La vista grandiosa verso le dolomiti orientali. Sotto la val prescudin che da qui sembra assolutamente selvaggia e disabitata affluisce in val cimoliana



Le faggete del Cansiglio sono proverbiali. A partire dai primi anni del XV secolo, quando anche il territorio bellunese chiese protezione alla Repubblica di Venezia, il Cansiglio rivestì un’enorme importanza economica per lo Stato veneziano: la sua ricca faggeta fu impiegata principalmente nella produzione di remi, legname da opera e carbone. La foresta fu resa bandita e inalienabile.


Quando arrivo a fine giornata e vedo il mio posticino affacciato su tutto l'alpago, il bellunese e il lago di S.Croce mi si apre il cuore.


Un altro posto dove sto veramente bene è questo qua sotto. Arrivarci con un camper di 7 metri è veramente impegnativo ma dopo, quando spengo girando la chiave, si apre un modo fatto di silenzi, decine di cambiamenti di luce, tempo, vento e infinite stellate sopra di me.


Poco sopra c'è un tabià disabitato con un vecchissimo faggio secolare. Spesso, prima di rientrare mi fermo sotto quest'albero a leggere o a meditare e la sua immane energia si infone nel mio spirito rinfrancandomi, rassicurandomi, rasserenandomi, volendomi bene.



Ultimo giretto al bivacco Toffolon, in Alpago. Parto con un nebbione stratosferico ma sapevo perfettamente che più in alto avrei trovato inversione termica e il sole. E infatti verso i 1500 il miracolo. Il sogno di qualsiasi alpinista. Galleggiare sopra le nuvole, al caldo di una giornata straordinaria tutta da vivere pienamente.


The roots of discrimination, conflict, and war are not to be found outside ourselves. They are within our own way of thinking and looking at the world. The real enemy is our ignorance, our attachment to views, and our wrong perceptions. - Thich Nhat Hanh



Qui conosco un ragazzo di Vittorio Veneto con cui parlo un bel po e che mi racconta la sua bellissima storia. Storia di uno che non si è accontentato di un parcheggio all'università. Appena diplomato come tecnico elettronico è andato a Londra e, lavorando in un ristorante ha imparato la lingua e conosciuto tantissime persone. "E' stato l'anno più formativo e importante di tutta la mia via" dice e non stento a crederlo. Si è poi laureato in Irlanda in economia e adesso ha un lavoro che riempie le sue giornate di soddisfazione. Penso a Marta, alla vita che la aspetta. A come sarà la sua, di felicità.


La nebbia minaccia di salire ancora, occorre tornare al camper, anche se per un attimo ho avuto la tentazione di fermarmi qui pur non avendo assolutamente niente con me. Durata solo un attimo, ma qualcosa di fortissimo mi trattiene in questi posti.


Se penso a quando solo pochi anni fa andavo in apuane dalla mattina alla sera! e poi nei week end. Il dolore a rientrare, a rimontare in quelle fottute macchine, le file in autostrada la domenica sera che sciupavano TUTTO, insieme a migliaia di altri dannati del week end. Quante cose sono cambiate da allora. La mia gestione del tempo, il mio approccio con il lavoro, il coronamento del sogno di poter RESTARE QUI, DORMIRE QUI, SVEGLIARMI QUI. Devo pensarci quando vedo tutto nero, quando mi sembra di non fare progressi, di non evolvere, quando mi sembra tutto fermo. Perchè NON E' COSI'.


Sul filo delle nuvole. Sospeso tra due mondi. Il mondo del divino e il mondo degli uomini. Potrei fare decine di metafore su questo punto. Ma mi fermo qui. E' meglio che scenda :-).




«È sempre. Tutto insieme. Perché le cose vivono in me e non nel tempo. E in me tutto è presente».- Agota Kristof, “Ieri”






Dopo una bellissima, meravigliosa, straordinaria giornata di pioggia e di dolcezza infinita, il sole esce un attimo a infuocare la scena, come un saluto, una promessa, un arrivederci. Io ringrazio profondamente. Di tutto.


L'Agner è la più bella montagna che abbia mai visto. Rimanere parcheggiati sotto il suo spigolo è come dormire tra le braccia di Dio.



Sono passati 12 anni, in cui devo dire che è successo un po di tutto, tra cui l'aver cresciuto due figlie. Ma il fatto di essere riuscito a tornare con le mie gambe nello stesso posto dove avevo scattato la foto, nel 2005, non può che riempirmi di gioia!

   

Ascolta: il centro del fiume, pierangelo bertoli - attualissima
Ascolta: per te


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