sabato 10 dicembre 2016

Kathmandu - Nepal 1/5


Durbar Square, Kathmandu, è il primo incontro indimenticabile con la storia e i monumenti del Nepal. Mai visto niente di simile.


Il terremoto del 25 aprile 2015, accaduto verso mezzogiorno, 8000 morti, 21000 feriti, ha lasciato ovunque ferite profonde. Anche se non sembra dai sorrisi sempre presenti in queste bambine.


Nonostante le distruzioni la gente del Nepal continua la sua vita anche se sono spesso ancora circondati dalle macerie. In questa stagione il vaglio del raccolto che sfrutta il vento e i setacci è uno spettacolo che possiamo vedere ovunque.



Anche le case più umili hanno portali e finestre finemente istoriati, di un'eleganza particolare. Sempre elegante quest'arte antica riempe il vecchio centro di Ktmnd.


Conoscere se stessi significa conoscere tutti i propri aspetti, tutte le proprie potenzialità: l’assassino, il peccatore, il criminale, il santo, la virtù, il dio, il diavolo; conoscere tutti gli aspetti, l’intera gamma delle possibilità. (osho)



Qua sotto due vecchi amici a Bhaktapur. Durbar square, patrimonio dell'umanità UNESCO, anche qui ha subito grandi danni ma si sta ricostruendo velocemente.


Il palazzo reale è veramente molto bello, le finestre sono lavorate da artigiani che si tramandano la loro arte fino ai giorni nostri. Splendido infatti l'artigianato in legno che si può trovare in molte botteghe di Thamel.


Esiste molta povertà anche da queste parti ma l'impressione è minore che in India

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Ci vuole tutta la vita per imparare a vivere.
- Seneca -


Gli scolari sono tutti rigorosamente in divisa, cravatta azzurra per i maschietti e fazzoletto per bimbe. Qui in gita scolastica.


Questo quartierino defilato di Bhaktapur è tranquillo e molto molto bello, ci sono templi sia buddisti che indù che convivono tranquillamente da molti anni. Un esempio di armonia e tolleranza tra fedi diverse.



I Sadhu hanno trovato nei tempietti di Pashupatinath un posto dove vivere.






In più occasioni i genitori mi chiedono di fare le foto con i loro bimbi e in questo caso ho voluto che ricambiassero con la mia macchina.



A Pashupatinath sulla riva destra del fiume Bagmati  cremano tutti morti di Katmandu. I ghat davanti al tempio sono riservati alle cremazioni delle persone importanti e ricche mentre quelli più a sud sono usati per le persone povere. L'odore intenso ed il fumo invadono e le fiamme bruciano i dei defunti corpi avvolti da un telo arancione. Prima della cremazione i piedi dei defunti vengono immersi nell'acqua del fiume e ricoperti di fiori. 




La cosa però che mi ha colpito di più sono i tipi che cercano l'oro con i setacci nel fiume, sulla gradinata. Le ceneri dei defunti, con il loro carico di gioielli, vengono gettate nel fiume ed è una cosa assolutamente normale, qui, ripescarli da parte di queste persone!


I piedi della signora morta sono immersi nell'acqua per una  cerimonia di purificazione delle defunta. E' rimasta cosi' per tutto il tempo della nostra visita.



Bodinath, Lo stupa domina lo skyline della città per la sua altezza ed è uno dei più grandi al mondo. Rifugiati tibetani vivono qui da tantissimi anni e poi con l'invasione della cina dagli '50. Patrimonio dell'umanità. è un posto per me pieno di fascino. Le persone girano costantemente in senso orario attorno al gigantesco chorten, recentemente restaurato dopo il terremoto.




"Per essere felici bisogna eliminare due cose: il timore di un male futuro e il ricordo di un male passato; questo non ci riguarda più, quello non ci riguarda ancora."
Seneca - Lettere a Lucilio




La festa che c'era, che si chiama Dashain, proprio nei giorni del nostro passaggio ha reso tutto ancora più interessante e indimenticabile.


Offerte di tutti i tipi, specialmente alimenti, fronteggiano i monaci di bodinath.


Le conchiglie sono gli strumenti


C'è gente proveniente da tutte le parti del Tibet


Sul grande orologio del tempo c’è scritta una parola sola: ora
Miguel de Cervantes


"Dei tanti libri che leggi, conserva sempre una frase o un pensiero
sul quale riflettere ogni giorno.
Io faccio così. Di tante cose che leggo salvo sempre qualcosa..."
(Seneca)




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