lunedì 19 dicembre 2016

Manaslu - Nepal 3/5

Finchè non osservi è un'onda di possibilità; quando osservi è la possibilità scelta.


I bimbi, incuriositi soprattutto dalla barba bianca del Roby che devono aver visto raramente, accorrono al nostro passaggio e si fanno fotografare.


Perciò, l’ultima cosa che vorrei dirle, mia cara amica, è che la vita non può essere, in alcun modo, pura rassegnazione e malinconica contemplazione del passato. E’ nostro compito cercare quel significato che ci permette ogni volta di continuare a vivere o, se preferisce, di riprendere, a ogni passo, il nostro cammino. (C.Jung)



Queste giornate di splendido sole sono importantissime perchè permettono di seccare i legumi che poi serviranno come nutrimento durante tutto il lunghissimo inverno.


Anche la raccolta della lana è un'attività frequente e necessaria. 


Iniziamo a vedere le grande montagne, tra le più alte della terra. Qua sotto il cortile della scuola di Lho, probabilmente una delle più alte del mondo.



Ecco la prima volta che vedo il Manaslu, deriva dal sanscrito manasa, che si può tradurre come "montagna dello spirito", con i suoi 8163m è l'ottava montagna più alta del mondo.


Iniziano i primi Chorten, una struttura sacra che riporta alla rappresentazione del microcosmo. Le sue caratteristiche architettoniche sono tipiche del buddhismo.



Qua sotto l'interno di uno chorten, completamente affrescato


Bellissimo anche il primo incontro con le ruote di preghiera che, assieme alle bandiere e ai muri mani, pregano nel vento. Come dice giustamente la Cri qui la religione non è chiusa dentro chiese e conventi ma è tutta fuori: nell'acqua, nel vento, nella neve e nel sole.


Samagaon, da dove si parte per il campo base del Manaslu. La vegetazione è totalmente cambiata, l'alta quota si fa sentire per cui siamo rimasti qui due giorni per un migliore acclimatamento. Mentre loro stanno alla grande io ho qualche problemino di respiro la notte, ma poi supero questo momento.


Il viale di ingresso, tra chorten, muri mani, ruote di preghiera e bandiere è stupefacente. Qualcosa che avevo sempre immaginato e letto in decine di libri ma vederlo dal vivo è tutta un'altra cosa.


Soprattutto gli spazi che ci circondano colpiscono tutto il mio essere. L'immensità di quello che mi attornia, in accordo con la spiritualità di queste persone e di questi posti, mi emoziona profondamente.


I muri mani poi sono straordinari. Mirabilmente incisi con una grazia fuori dal comune oltre a riportare preghiere raffigurano la vita del Buddha. Bellissimi.




Questo angolino all'ingresso del paese è, a mio modo di vedere, stupendo. Sarà il torrente che scorre tranquillo, le case di pietra, i bimbi che tornano a casa da scuola con la mamma, ma raramente mi è capitato di vedere un posto simile. Sulle alpi non esiste più niente di simile. Qui il tempo sembra essersi fermato.




Pausa relax per Rajan e Roberto. Sotto Cristina in grande forma. Nonostante la fatica del cammino, la durezza degli alloggi, il freddo, le notti interminabili, tutto, almeno per quanto mi riguarda, si fa perdonare durante il giorno e poi so che rimarranno solo i ricordi belli. Per non parlare di come si apprezzano dopo le piccole cose.



Pavimento in terra battuta, finestre in plasticas e soprattutto il vento che entra prepotente da mille fessure. Queste le nostre sistemazioni. Le più fredde, le più sudice, le più umili erano sempre le nostre.


Quando la montagna si fa vedere tra due veli di nuvole per me è il momento più magico. In questo scatto il Namjung Himal (7140 m) fa capolino tra due tende di nubi ricamate con cura.


Solo chi sa viaggiare senza essere mai turista sa che ogni luogo è a sé, che non ci sono luoghi felici ma solo posti dove si può esserlo.
Siamo Liberi - Gran bel libro di Elena Sacco.



Sedendo quietamente 
senza fare nulla,
la primavera giunge
e l'erba cresce da se.
(Tōyō Eichi 1428-1504)


La stanza cucina tipica tibetana, qui quella di un Gompa, un monastero.


Si raccoglie la legna per accendere il fuoco, la signora era veramente anziana ma portava un carico enorme.


Ecco qua sotto le foto del Manaslu che ho preso da quota 4000 circa. La vetta è 4163 metri più in alto! Una montagna sopra la montagna! I suoi seracchi impressionanti lasciano cadere enormi blocchi di ghiaccio che rombano nell'aria pulita di questa fantastica giornata di sole. Ero da solo e avevo un principio di mal di testa, poi per fortuna rientrato, che avrebbe potuto diventare grandioso :-)











In fondo il lago di fusione del ghiacciaio principale abbellisce questo paesaggio che sarebbe già fiabesco di suo, la vista su samagaon e la strada che abbiamo percorso in una settimana di cammino mi stordisce totalmente. Non oso pensare a quando l'inverno tra un paio di mesi, arriverà.


"Ci sono persone indimenticabili e nessuna cura" C.B.


Qua sotto un ombroso dzong, un incrocio tra uno yak e una mucca.


Tu non sei i tuoi anni,
nè la taglia che indossi,
non sei il tuo peso
o il colore dei tuoi capelli.
Non sei il tuo nome,
o le fossette sulle tue guance,
sei tutti i libri che hai letto,
e tutte le parole che dici
sei la tua voce assonnata al mattino
e i sorrisi che provi a nascondere,
sei la dolcezza della tua risata
e ogni lacrima versata,
sei le canzoni urlate così forte,
quando sapevi di esser tutta sola,
sei anche i posti in cui sei stata
e il solo che davvero chiami casa,
sei tutto ciò in cui credi,
e le persone a cui vuoi bene,
sei le fotografie nella tua camera
e il futuro che dipingi.
Sei fatta di così tanta bellezza
ma forse tutto ciò ti sfugge
da quando hai deciso di esser
tutto quello che non sei.

Ernest Hemingway




Nessun commento:

Posta un commento