mercoledì 7 marzo 2018

Krk e Cres, 2017&2018





Il monastero di Glavotok nella chiara luce crepuscolare, quasi metallica, della fine pomeriggio di fine anno 31 dicembre 2017. E' un convento di frati terziari francescani, eretto nel XV secolo su un possedimento della famiglia Frankopan. I francescani di Glavotok custodiscono una preziosa raccolta di manoscritti e libri in glagolitico, tele di maestri veneziani e oggetti liturgici. Ancora ci vivono monaci eredi di quelli che hanno aperto la prima stamperia dell'isola nel 19° secolo.



Verso le 4 il sole sta uscendo di scena, insieme a questo anno cosi' pieno di novità, sorprese, colpi di scena e fantastici periodi passati tra le braccia di posti tranquilli e romantici come questo qui.



Riflessione fine anno 2017:
Quand'è stata l'ultima volta che hai fatto qualcosa per la prima volta?


Breve storia triste:
Lavoro tutto il giorno per avere una vita migliore
Non ho una vita perchè lavoro tutto il giorno
:-)



Una passeggiata di 4 km separa Glavotok da cala Čavlena, con la chiesetta vetero-croata di S. Crisogono (Sv. Krševan), risalente al XII secolo.



A Baska l'isola di Krk, la più grande del mar adriatico, a mio avviso da il meglio di se stessa. Dietro il campeggio FKK di Bunculuka partono una serie di calette in sassi bianchi una più bella dell'altra. Questa è la prima sormontata da una falesia favolosa dove si passa precisi, se il mare non è troppo grosso.


La seconda invece alle spalle ha una pinetina fantastica, bellissima anche in questa stagione e con il tempo incerto di questa fine pomeriggio. Il mare ha un colore molto bello tra l'azzurro e il verde. Alcuni passaggi sugli scogli sono delicati, col mare mosso che sembra volerti chiamare a se, ma si passa sempre.


Il bello poi è lo scenario di isole che fronteggiano queste spiagge. "Nell'ultimo giorno della creazione Dio ha desiderato coronare il suo lavoro creando le Incoronate fatte di lacrime, stelle e respiro". Quando George Bernard Shaw, scrittore irlandese e vincitore del premio Nobel, scrisse questa frase, probabilmente non si immaginava quante volte sarebbe stata citata.



L'arcipelago delle Incoronate è composto di circa 150 isole, isolotti e scogli dei quali 89, per l'eccezionale splendore del paesaggio, la grande varietà costiera e la ricca flora e fauna marina, sono stati dichiarati parco nazionale nel 1980. Questo ecosistema insulare estremamente frastagliato, nel mare Adriatico, comprende quasi il 12% di tutte le isole dell'Adriatico croato (1.264 isole). Sulle Incoronate, ad oggi, sono state rilevate 537 specie di erbe sulla terraferma, 226 alghe, circa 850 specie di organismi viventi in mare, e tra di loro 579 invertebrati, 160 specie di pesce, una specie di tartaruga e tre specie di mammiferi tra i quali anche la rara foca monaca.



Il maggior ostacolo alla vita è proprio l'attesa: fa dipendere tutto dal domani e intanto sciupa l'oggi. Tu vorresti organizzare quanto è nelle mani del destino, e ti lasci sfuggire ciò che già nelle tue. A quale scopo? A cosa vorresti arrivare? Tutto quanto deve ancora venire è incerto: vivi il tuo presente. - Seneca-



Qui alla Uvala Vela Vrzenica, la spiaggia più grande, termina il sentiero che attraversa lo splendido "kanjon" modellato da antiche ed abbondanti acque. Forse in occasione di grandi precipitazioni torna a riattivarsi, dato che si trova qualche pozza con ancora acqua residua. Il canyon presenta numerosi tratti dove bisogna fare brevi arrampicate di primo /secondo ma su rocce solide e ben gradinate. La parte centrale si presenta piena di meandri dagli splendidi colori, rendendo estremamente avvincente e indimenticabile l'avanzamento al suo interno.



L'isola di Prvic di fronte a baska è quasi totalmente priva di vegetazione. Con questo tipo di luce offre una visione da sogno, incastonata come un gioiello tra krk e la costa di senj sembra far parte di un gigantesco lago dove anche le correnti, i venti e la luce seguono leggi tutte loro, che non resta che seguire, ammirare e sognare.


Quello che ho sempre ammirato dei croati e in generale di chi vive nei balcani, nonostante il carattere estremamente ruvido e diffidente, è il loro grandioso amore per la natura e il loro apprezzamento per quello che Dio ha donato loro. Anche dove Tito ha deturpato la loro splendida costa sotto la magistrala è pieno di casette assolutamente isolate come queste, raggiungibili solo via mare, senza strada, niente, dove passare dei fantastici periodi in santa pace a pescare o semplicemente a sentire la musica del mare e del vento.


E' il primo dell'anno e dal niente esce un tipo, forse un guardiano invernale dell'fkk, che mi regala una bottiglia di rosso, senza dire niente e mi abbraccia stretto. Pensando al loro carattere cosi' chiuso mi chiedo perchè, forse ha visto che apprezzo il loro paese anche nel crudo periodo invernale, non so fatto sta che il suo gesto mi ha commosso.


Plavnik, altra isola disabitata di questo arcipelago straordinario, si illumina agli ultimi raggi di sole di questi primi giorni dell'anno 2018. Solo un breve tratto di mare separa krk da cres, il giorno successivo sarò li completando un anello che sognavo da tempo.


I tramonti invernali che ho visto a punta kriza, estremità meridionale dell'isola di cres sono qualcosa di indimenticabile. Possiedono tutti i toni del viola. Il posto sembra abitato anche in questa stagione ma in giro non c'è anima viva


Osor (Ossaro) è un piccolo paese racchiuso da mura di pietre bianche a guardia del canale voluto dai Romani che separa Cres da Lussino. Il paese è interamente costruito di pietra bianca istriana, un museo dove un tempo si trovavano decine e decine di case, chiese, edifici importanti: poi secoli e secoli di abbandono. Il canale che separa Cres da Lussino si può passare attraverso un ponte mobile che viene aperto due volte al giorno per consentire il passaggio delle navi – alle 9 e alle 17. La corrente nel canale è fortissima. Nei mesi di luglio e agosto le le sue serate musicali animano le serate estive.


Sentire un grammo di odio, sporca la tua tonnellata di felicità (aj)



Il porticciolo di Lussingrande è uno dei più belli che abbia mai visto, ancora più affascinante dei molti che ho visto in grecia. E' l'insediamento più antico (XIII secolo) ed  è stato anche il principale porto e il più importante centro per la pesca dell'isola. Ma oggi, a differenza di quello che può far pensare il suo nome, è diventato un borgo minore per dimensioni e importanza rispetto a Lussinpiccolo, di più recente fondazione ma di maggior sviluppo economico. Grazie al suo clima estremamente mite (la temperatura non è mai scesa sotto i 10 °C!) Lussingrande è conosciuto per la pratica dell'aromaterapia naturale. Centro climatico antichissimo sembra che da queste parti si possa guarire da qualsiasi malattia respiratoria.



Ogni rottura di abitudine produce un cambiamento. (Gurdjeff)



Lussinpiccolo, dicono il porto più bello dell'adriatico. Non so se sia vero ma passeggiare sul suo lungomare è entusiasmante. La pietra bianca, le luci, i colori. Il 4 novembre 1918 la regia nave Orsini prese possesso dell'isola in nome del Regno d'Italia, Lussinpiccolo divenne così l'estrema propaggine della Venezia Giulia. L'isola passò alla Jugoslavia nel 1947, anno in cui la quasi totalità della popolazione italiana prese la via dell'esodo. Privata della componente sociale che aveva fatto del mare la ricchezza dell'isola, e ripopolata con famiglie dell'entroterra balcanico, nel dopoguerra l'economia dell'isola subì in un repentino tracollo, riducendosi a una povera economia di sussistenza.



Qua sotto Valun. Molti anni fa, oltre 20, due ragazze e due ragazzi, tra cui il sottoscritto, dormivano beatamente dentro quattro sacchi, sulla spiaggia, sotto le stelle di agosto. Come dice Barbara tutto era molto più semplice di adesso, vero, allora l'unico pensiero erano i soldi per la benzina e per mangiare ma ci siamo sempre riusciti :-)


Non possiamo dirigere il vento ma possiamo orientare le vele - seneca-


Nella chiesetta dedicata alla Madonna del Rosario si trova una copia della "tavola di Valun" (l'originale è custodito presso il museo di Zagabria) tavola incisa in glagolitico risalente all'undicesimo-dodicesimo secolo. Dice:
Iscrizione in lingua croata e alfabeto glagolitico: TEHA, SIN, VNUK JUNA
Iscrizione medievale in alfabeto latino: TECHA ET FILIUS EIUS BRATOHNA ET IUNNA NEPUS EIUS.





Le pecore onnipresenti sui pendii di Cres servono, da morte, a nutrire una folta colonia di grifoni, veri padroni del cielo con un apertura alare di un paio di metri e mezzo. I grifoni sono partner amorevoli: scelta la partner, le restano fedeli per tutta la vita. Vivono in colonie di 2, 3 o 5 coppie, arrivando anche a cento o più esemplari, e nidificano, si nutrono e riposano tutti insieme. Nel periodo dell’accoppiamento, i grifoni innamorati trascorrono gran parte del loro tempo in cielo, impegnati nei loro voli nuziali. Sull’isola di Cres, il tempo dei voli nuziali inizia ad ottobre: si vedono in cielo volare uno sull’altro o uno affianco all’altro, ala contro ala. 


Nel suo primo anno di vita, di norma in agosto o in settembre, il giovane grifone parte per un’avventura che lo porterà a girovagare per il mondo per cinque anni. I grifoni che partono da Cres migrano in Europa, in Asia ed in Africa. Uno è stato individuato addirittura a 4000 km di distanza, nel lontanissimo Tchad africano! Dopo cinque anni, ritornano a Cres dove prolificano. Purtroppo, soltanto un piccolo numero di grifoni fa ritorno al proprio nido: il tasso di mortalità durante queste migrazioni è, infatti, molto alto. Soltanto 4 o 5 su 40-50 esemplari l’anno fa ritorno a casa per metter su famiglia e continuare a vivere sull’isola di Cres.



Ieri mi sono comportata male nel cosmo.
Ho passato tutto il giorno senza fare
domande,
senza stupirmi di niente.
Wislawa Szymborska


La strada per Beli è impegnativa per un camper come il mio, allora lo lascio in alto e vado a piedi, sono 15 km ma in discesa poi al ritorno mi arrangerò. Troverò infatti un passaggio da una mamma, una dei pochi abitanti del paese,  che va a prendere il bimbo a scuola.


Beli, nel suo splendido isolamento, posta proprio di fronte a Glavotok, questo mi permettere di concludere idealmente l'anello che mi ero proposto. Poi da Porozina, il giorno successivo rientrerò in Italia 


Qualunque paesaggio è uno stato d’animo




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