mercoledì 18 marzo 2020

Etiopia - Gente e mercati


L'impressione che ho avuto entrando in questi mercati micidiali è sempre stata da disperazione di fine del mondo. Poi dopo qualche minuto la cosa si attenuava ma il primo impatto è sempre stato devastante. Dalle foto. specie quelle di Roberto, penso che si chiarisca la cosa: un'umanità assolutamente provvisoria, che vive del niente di poverissimi commerci e su tutto il vento che fa sollevare polvere, stracci, sacchetti e tutta l'infame miseria di noi ricchi contro loro poveri. E poi gli animali tenuti in schiavitù e i bambini attaccati ai seni asciutti delle loro madri, una disperazione. Mai visto niente di simile, neanche in india, eppure anche lì non scherzano. Veramente occorreva una grande forza e determinazione per aggirarsi in quegli inferni in terra. Io e Marta dopo il secondo mercato abbiamo smesso di fare foto, lasciavo proprio la reflex in jeep. Tra l'altro non capisco ancora adesso come potevano i miei compagni di viaggio scendere dall'ambiente protetto delle jeep e iniziare a scattare a raffica su quella miseria umana assoluta. Fatto sta che c'è sempre stato un meraviglioso particolare, dai colori fantastici delle spezie ai bellissimi sorrisi dei bimbi che mi ha sempre rimesso in pace col mondo anche in quelle situazioni per me così imbarazzanti e difficili. E andavo avanti con il viaggio.


Clikkando su una foto si possono vedere a tutto schermo e con le frecce avviare una sequenza di presentazione






















































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